Schettino sulla Concordia: "Metto la faccia" Poi il litigio con i cronisti: "Niente gossip"
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A più di due anni dal naufragio che costò la vita a 32 persone, il comandante della nave ha visitato il relitto per più di 4 ore. Tensione al porto
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Il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, è risalito a bordo del relitto della nave per la prima volta dopo il naufragio del 13 gennaio del 2012. Il suo sopralluogo, in compagnia di legali, giudici, pm e consulenti tecnici, è durato più di quattro ore. Al termine battibecco con i giornalisti e i presenti al porto: "Io ci metto la faccia, altri hanno invece patteggiato. No al gossip sulle mie sensazioni".
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Schettino è stato il primo del suo gruppo a sbarcare da una pilotina e salire da una scala esterna appoggiata al relitto. All'ex comandante, come agli altri presenti, è stata consegnata una mappa dettagliata dei ponti emersi della nave, su cui sono riportati i tragitti e gli itinerari per recarsi in sicurezza alla sala del generatore di emergenza, l'apparato obiettivo del sopralluogo per la perizia aggiuntiva.
Con un gruppo di legali e consulenti tecnici, ma sempre sotto la supervisione dei giudici del tribunale di Grosseto, Schettino ha esaminato il generatore stesso e gli ascensori della nave.
Discussione al porto con i giornalisti - Poco dopo le 14 Schettino è tornato sulla terraferma, dove ad attenderlo c'erano molti giornalisti e tanti curiosi. Il comandante non ha risparmiato critiche ai cronisti: "O si sente, o si ascolta o si capisce. Se avete seguito il processo dovete avere chiara la differenza tra cosa è un inchino e un passaggio ravvicinato alla costa". Poi una frecciata agli altri protagonisti del processo per il naufragio: "C'è chi ha patteggiato ammettendo colpe, io invece ci ho messo la faccia e sto facendo un processo. Prima di dire Schettino è il colpevole o il responsabile, aspettiamo", ha detto.
Comandante contestato: "Affogati" - Al termine della visita al relitto, un uomo si è avvicinato a Schettino e lo ha apostrofato a voce alta: "Affogati". L'ex comandante ha continuato per la sua strada senza replicare.
Verusio: "Nessuno morì per il generatore" - Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, commenta il sopralluogo: "Nessuno dei 32 morti della Costa Concordia è deceduto perché il generatore diesel di emergenza non funzionò la sera del naufragio". Verusio definisce "molto grave ma non influente sulla ricostruzione dei fatti" l'inchiesta della procura per la presunta manomissione del generatore stesso da parte di incaricati di Costa Crociere.
Il sindaco del Giglio: "Relitto via a giugno" - "Abbiamo imboccato il rettilineo finale perché sia rispettata la previsione di fine giugno per la rimozione della Concordia". Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, tranquillizza i suoi concittadini: "Quando avverrà la rimozione l'isola potrà ritornare pienamente alla sua vocazione per il turismo".