La procura, che ipotizza il reato di omicidio colposo, ha precisato che gli avvisi di garanzia sono un atto dovuto in vista dell’autopsia
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Ci sono tre indagati per la morte di Daniel Testor Schnell, il turista spagnolo colpito, all'interno della basilica di Santa Croce a Firenze, da un sostegno in pietra caduto da 26 metri di altezza. Sono il presidente dell'Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, il segretario generale, Giuseppe De Micheli, e il responsabile tecnico, Marco Pancani. Lo rende noto lo stesso ente incaricato della manutenzione del complesso monumentale francescano.
La basilica chiude per lutto - La procura, che ipotizza il reato di omicidio colposo, ha precisato che gli avvisi di garanzia sono un atto dovuto in vista dell’autopsia sulla vittima. Intanto, la basilica è stata chiusa al pubblico. Qualcuno ha posato un giglio davanti all’ingresso sbarrato. "Attoniti per quanto accaduto la Presidente, il Consiglio di amministrazione, la Direzione e tutto lo staff dell'Opera di Santa Croce esprimono il loro più profondo cordoglio ai parenti della vittima", si legge nel cartello affisso sul portone. I francescani hanno celebrato una messa in suffragio del defunto, prodigandosi per dare conforto e sostegno alla vedova.
Il Codacons si costituisce parte civile - Il Codacons ha annunciato che si costituirà parte offesa nell’inchiesta, denunciando il "gravissimo danno subito dall'immagine dell'Italia all'estero". "Non si può morire visitando una chiesa storica, peraltro sottoposta a controlli e verifiche costanti", ha rimarcato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi. "Invitiamo lo Stato a costituirsi nel procedimento, chiedendo un risarcimento nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili dell'accaduto, e a disporre un incremento dei controlli nei siti culturali e nelle chiese storiche più fragili".