Secondo caso di monkeypox contratto nelle Canarie, lo Spallanzani al lavoro per ricostruire i contatti avuti dall'uomo. L'Ecdc: rilevati 85 casi in 8 Paesi Ue, finora la probabilità di diffusione è bassa
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All'ospedale San Donato di Arezzo è ricoverato un uomo di 32 anni che presenta i sintomi del vaiolo delle scimmie: si tratta del primo caso in Toscana. L'Asl della Regione ha diffuso una nota in cui viene spiegato che "l'uomo è rientrato il 15 maggio da una vacanza alle isole Canarie ed è risultato positivo alla malattia. Ora è ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive dell'ospedale aretino.
Si tratta del secondo caso di "monkeypox", vaiolo delle scimmie, arrivato in Italia dalle Canarie. Il 19 maggio un altro italiano aveva contratto la malattia durante un soggiorno nelle isole spagnole. Al momento si tratta del quarto caso registrato in tutta Italia. In una nota diffusa dalla Asl Toscana, sezione sud-est, l'azienda sanitaria fa sapere che l'uomo ha sviluppato in maniera rapida i sintomi.
Prima che si rivolgesse al proprio medico di base, dopo aver sviluppato i primi sfoghi cutanei il 20 maggio scorso, non ha avuto contatti con parenti e familiari perché vive da solo. L'Istituto Spallanzani ha fatto sapere che si è già attivato per ricostruire tutti i contatti avuti dall'uomo e che per loro sarà osservato un periodo di sorveglianza per i successivi 21 giorni.
Quindici persone in isolamento - "Nel Lazio ci sono 15 persone in isolamento mentre i casi restano tre e si tratta di tre persone ricoverate allo Spallanzani in buone condizioni cliniche". Lo dichiara l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. I 15 in isolamento sono contatti dei tre contagiati ai quali si è risaliti con il contact tracing.
L'Ecdc: bassa probabilità di diffusione, 85 casi in Ue - Intanto il Centro europeo per il controllo delle malattie ha fatto sapere che in tutta Europa sono stati segnalati 85 casi di vaiolo delle scimmie in otto Paesi (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia). La maggior parte dei casi "si è presentata con sintomi di malattia lievi e, per la popolazione più ampia, la probabilità di diffusione è molto bassa", ha spiegato la direttrice dell'Ecdc Andrea Ammon. "Tuttavia - ha chiarito - la probabilità di un'ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con piu' partner, è considerata alta".