Il pontefice, in videochiamata, a sorpresa, ha incoraggiato il giovane studente: "Non mollare, voglio conoscerti"
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Papa Francesco ha parlato in videochiamata con la madre di un sedicenne di Trani affetto da una malattia oncologica. "Ero in ospedale quando mi è squillato il cellulare. Ho risposto e all'improvviso ho visto il Santo Padre. Lui sorrideva, mi ha benedetto e mi ha detto che Saverio guarirà, devo essere forte e non devo mollare. E che poi vorrà conoscerlo", ha raccontato la donna. Il ragazzo segue "una chemio pesante ogni tre settimane, mentre ogni lunedì e giovedì altre cure ed esami".
"Ora mio figlio ripete 'Mannaggia a me che avevo la vibrazione', perché quando il Papa lo ha chiamato, lui era in videocollegamento tramite Pc con una ragazza che stava aiutando in matematica, perché Saverio è bravissimo. E così non aveva la suoneria per non creare distrazioni. Per questo il Papa ha poi chiamato me. Io non ho capito più nulla quando ho sentito la sua voce e visto il suo volto", continua Valentina Oreste, commentando la videochiamata del pontefice per supportarla. Perché al maggiore dei suoi due figli, Saverio, studente di 16 anni, è stata diagnosticata una patologia oncologica da poco più di due mesi.
"Ha un nome orribile, tremendo, che faccio fatica a ricordare", spiega la 39enne che ha lasciato il lavoro per accudire suo figlio ricoverato al Policlinico di Bari. "Fa una chemio pesante ogni tre settimane, mentre ogni lunedì e giovedì altre cure ed esami", dice mentre le trema ancora la voce. "Ero in ospedale a Canosa da mio padre quando mi è squillato il cellulare - racconta - ho risposto e all'improvviso ho visto il Santo Padre. Lui sorrideva, mi ha benedetto facendo il segno della croce con la mano e mi ha detto 'Saverio guarirà, devi essere forte e non devi mollare. Poi, voglio conoscerlo'. Non ci credo ancora sia successo a me".
Valentina ha una grande fede "e ora possiamo contare anche sulle preghiere del Santo Padre". "Ho pianto e balbettavo durante la videochiamata, mi sono venute le macchie rosse sul collo, le gambe mi tremavano, mi sudavano le mani: incredibile", continua. "Vorrei trasmettere coraggio e forza a Saverio, so che non dobbiamo mollare e ora, con il Papa dalla nostra parte, so che abbiamo un grande aiuto", conclude.
"Una luce che si accende nei momenti di buio, un segno di speranza per ognuno di noi": don Enzo de Ceglie, sacerdote della parrocchia dedicata ai Santi Angeli custodi di Trani è ancora emozionato quando ripensa a quando accaduto a Saverio, uno dei suoi parrocchiani più affezionati.
A rendere possibile quella videochiamata sono stati don Enzo e don Dino Cimadomo che lo scorso 24 dicembre hanno inviato una lettera al Santo Padre. "È stata una nostra iniziativa, una piccola follia perché Saverio fa parte di questa comunità parrocchiale - spiega il parroco. - Da quando è ricoverato Policlinico di Bari ognuno di noi fa tutto ciò che può per stargli vicino: gli amici, i compagni di scuola, noi della parrocchia. Anche il nostro vescovo, mons. Leonardo D'Ascenzo, (arcivescovo di Trani- Barletta - Bisceglie, ndr), ha voluto incontrarlo in ospedale. Per questo abbiamo deciso di raccontare la sua situazione al pontefice inviandogli una lettera. Non ci aspettavamo che mostrasse la sua vicinanza così e in così breve tempo".
Bergoglio ha infatti videochiamato il 16enne e la sua mamma promettendo le sue preghiere e spingendo Saverio a non mollare. "Valentina era emozionata e quando ha squillato il telefono non voleva rispondere perché il numero era sconosciuto. C'è stato qualche istante di schermo nero e poi il volto sorridente di Papa Francesco", prosegue don Enzo, riferendo che "il Papa ha detto che richiamerà per avere aggiornamenti sulle condizioni di salute di Saverio che vuole incontrare".
"La nostra è stata una pazzia - conclude don Enzo - e la risposta del pontefice ci ha sorpreso. È un incoraggiamento per tanti ragazzi e bambini che vivono situazioni analoghe a quella di Saverio che sono davvero difficili".