I sindacati di base sfidano Salvini sulla precettazione, il ministro: "Sul rinvio ha prevalso il buonsenso". Landini: "Attacco alla democrazia senza precedenti"
Lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il trasporto pubblico locale è rinviato al 15 dicembre. Lo annuncia l'Usb (Unione sindacale di base), ribadendo il "no" unitario delle sigle alla precettazione voluta dal ministro Matteo Salvini e alla riduzione della protesta.
I sindacati "sfidano" così Salvini "sul terreno dei diritti costituzionali, oltre che nel merito delle questioni poste dalle istanze dei lavoratori, ignorate dalle controparti datoriali e dal responsabile del dicastero dei trasporti".
Le norme sul diritto di sciopero "sono chiare. Nessuno pensi minimamente di mettere in discussione un diritto costituzionale: alzeremmo davvero le barricate in questo Paese". Lo dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dalla manifestazione a Roma per chiedere di migliorare la manovra, rispondendo a una domanda sulla precettazione. "Comincerei per richiamare un ulteriore atto di precettazione fatto dal ministro Salvini: per noi ogni atto di precettazione è la messa in discussione del diritto costituzionale allo sciopero. Lo è sempre, quando colpisce le organizzazioni sindacali confederali e quando colpisce i sindacati autonomi: non c’è differenza" ha detto invece il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri al Congresso di Sinistra Italia a Perugia.
"La precettazione da parte del Ministro dei Trasporti Salvini dello sciopero nazionale del TPL di 24 ore, regolarmente indetto dalle sigle dei sindacati di base, altamente rappresentativi nel settore, è tutt'altro che inaspettata", dice Usb in una nota. "Ciò, però, non toglie la gravità di quanto deciso da Salvini" affermano sostenendo che "le motivazioni addotte da Salvini per giustificare l'intervento di riduzione della astensione dal lavoro in programma, un potere del Ministro che la legge prevede solo per situazioni eccezionali, sono invece ridicole - scrivono - e suonano come un vero e proprio oltraggio all'esercizio di un diritto costituzionale. È oramai evidente che il problema è diventato politico: accettare la riduzione imposta nell'ordinanza sarebbe a nostro avviso come fare proprio che un Ministro consideri il diritto di sciopero alla stregua di una propria concessione ai sindacati, tanto da considerarne "eccessiva" la durata di 24 ore".
Il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, esprime "grande soddisfazione" per il rinvio dello sciopero del 27 novembre annunciato da alcuni dei promotori. La mobilitazione, inizialmente in agenda per lunedì e della durata di 24 ore, ha subito la precettazione del Mit che ha ridotto il tempo per incrociare le braccia a sole 4 ore tanto che alcuni dei sindacati coinvolti hanno ufficialmente posticipato l`iniziativa a dicembre. Così una nota del Mit. "Ha prevalso il buonsenso e sono soddisfatto di aver tutelato milioni di cittadini che devono vedere garantita la loro possibilità di spostamento, senza cancellare il sacrosanto diritto allo sciopero", ha dichiarato. "Le prossime settimane possano servire per promuovere un sereno confronto tra le aziende e i rappresentanti dei lavoratori" conclude Salvini.
"Stiamo assistendo a un attacco alla democrazia senza precedenti". Lo ha ribadito il segretario della Cgil Maurizio Landini intervenendo al congresso di Sinistra Italiana a Perugia. La decisione di precettare come accaduto nei giorni scorsi non era mai accaduto nella storia repubblicana, ha detto Landini. Ma la questione non si ferma qui secondo il segretario generale della Cgil: "C'è un attacco all'insieme dei diritti", ha aggiunto, facendo riferimento anche alle gabbie salariali e alle riforme costituzionali.