Il procuratore: "La donna aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto". Aveva cercato sul web come abortire e fumava marijuana in gravidanza
Sono stati disposti gli arresti domiciliari per Chiara, la donna di 22 anni accusata in seguito alla morte dei suoi due figli neonati a Vignale di Traversetolo (Parma). I corpicini dei due piccoli sono stati trovati sepolti nel giardino della villetta in cui la madre vive con la famiglia. L'ufficiale del carabinieri: "Chiara voleva il neonato vicino a sè". Per la donna le accuse sono di omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentele e dalla premeditazione, per il secondo neonato, mentre per il primo si tratta di "soppressione di cadavere". Pare che ancora non sia chiaro il luogo in cui saranno disposti i domiciliari per la 22enne.
Nel comunicato sull'arresto, il procuratore di Parma Alfonso d'Avino scrive: "Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà".
Nelle sue prime spontanee dichiarazioni Chiara "aveva detto" di aver "nascosto il corpo del neonato nel giardino perché lo voleva vicino a sè". E' quanto spiegato dal comandante provinciale dei carabinieri di Parma, il colonnello Andrea Pagliaro. Quando si è intuita la possibilità di una seconda gravidanza quindi, "si è pensato che se veramente ci fosse stato un altro bambino lo avrebbe sepolto sempre lì, vicino alla sua camera". E, aggiunge l'ufficiale, quando sono state trovate le ossa "eravamo increduli".
"Ci troviamo di fronte a un fatto drammatico e che suscita sgomento - dice il procuratore nella conferenza stampa sull'arresto -, al di là della rilevanza penale. Per due bambini che non hanno potuto vedere la luce. Per la famiglia di una ragazza. Per un giovane che per due volte ha dovuto rinunciare alla paternità. E sgomento anche per la ragazza che, al di là delle responsabilità penali che saranno accertate, pare difficilmente decifrabile e dovrà prendere coscienza di quel che è successo".
Dalle intercettazioni, spiega la Procura, è emersa soprattutto la meraviglia dei genitori di Chiara per la gravidanza della ragazza (che aveva ammesso il parto, verificatosi il 7 agosto) di accreditare la tesi che il bambino fosse nato già morto. In seguito agli interrogatori risulta poi l'organizzazione delle attività del giorno successivo al parto. Il comunicato stampa della Procura spiega quindi che quel giorno, l'8 agosto, era stato vissuto dalla ragazza "con passaggio dall'estetista, poi giro tra bar, vinerie e locali vari fino a circa le due di notte, con rientro a casa e partenza per gli Stati Uniti".
Il procuratore parla poi di un "parto in assoluta solitudine (collocabile la notte tra il 6 e il 7 agosto)" nella taverna della casa, "con taglio del cordone ombelicale mediante uso di forbici trovate in cucina, al piano-taverna", successivo "seppellimento del bambino - dopo la constatazione della morte" in giardino, "assenza di sangue del bambino".
Il bimbo nato ad agosto era vivo al momento della nascita in quanto aveva respirato e la sua morte è dovuta proprio a uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale "in assenza di un'adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali", dice il procuratore.
Il procuratore spiega poi le modifiche nell'atteggiamento davanti ai magistrati da parte di Chiara. L’interrogatorio del 10 settembre, dopo il rinvenimento di ossa umane nel giardino (il secondo neonato morto), si era aperto con una dichiarazione spontanea della donna. Pochi giorni prima la 22enne aveva negato la gravidanza, questa volta invece aveva ammesso la precedente gravidanza e il successivo seppellimento del figlio, tutto avvenuto nel maggio 2023, dicendo anche che era nato morto. "Ancora una volta, una gravidanza nascosta, apparentemente al mondo intero, un parto a casa in solitaria, senza alcuna assistenza sanitaria, con successivo disfacimento della placenta nel water e seppellimento del cadavere nel giardino", ha spiegato il procuratore. Per la datazione di questo parto, incrociando una serie di dati, si pensa sia avvenuto il 12 maggio 2023. "Per questa vicenda però, essendo in corso accertamenti medico-legali sui resti del bambino morto, non vi è stata contestazione cautelare". Risulta che il 12 maggio i genitori e il fratello di Chiara fossero fuori per un saggio di danza. La ragazza avrebbe scavato con le sue mani una fosse per seppellire il corpicino.
Durante la gravidanza la donna, ha spiegato il procuratore, ha tenuto "una condotta incompatibile con il suo stato". E' quanto emerso "soprattutto dalle informazioni raccolte dagli amici. Non ha mai disdegnato l'uso di sigarette elettroniche e con tabacco, anche accompagnato da assunzione di bevande alcoliche; da ultimo, dopo che il travaglio era di fatto già iniziato e nell'imminenza del parto, Chiara non ha neppure disdegnato l'uso di marijuana". Elementi significativi, ha chiarito, per la contestazione della premeditazione.
Agli investigatori che le hanno chiesto se volesse tenere i figli, Chiara ha risposto di sì. "Ha riferito - ha spiegato il procuratore - che, tornati dagli Stati Uniti, avrebbe detto ai genitori che era incinta. Per la prima gravidanza ha detto che il bimbo era nato morto e di essersi limitata a prenderlo e seppellirlo. Anche per il secondo parto ha raccontato la stessa cosa: che è nato morto, quindi avrebbe tagliato il cordone e lo avrebbe sepolto". Quanto al motivo per cui avesse tenuto nascoste le gravidanze, "ha detto di aver avuto paura del giudizio".
Su Chiara il procuratore ha poi detto che, parlando con gli inquirenti, "ha avuto qualche momento di pianto. Se fosse pentita non lo so, registro come dato obiettivo che in qualche momento ha pianto". Ha poi precisato che "è difficile trovare un movente in una scelta del genere: ciò che ci lascia pensare è che, se si fosse trattato di un 'errore' e quindi non so come si partorisce, taglio il cordone e mi viene male, come faccio a ripetere a distanza di poco meno id un anno lo stesso percorso?".
Il fidanzato di Chiara, padre biologico dei due bambini morti, ha detto ancora il procuratore, dormì da lei la sera dopo il parto, senza accorgersi di nulla. "Questa cosa lascia perplessi - ha commentato d'Avino -. Lei e il fidanzato si sono visti dopo, in caserma. Dopo che lui ha preso atto di quanto avvenuto al figlio, i rapporti si sono chiusi. Lei avrebbe detto di aver timore del giudizio del fidanzato", al quale, dicono gli inquirenti, nascose entrambe le gravidanze. "I rapporti sessuali tra loro sono sempre stati consenzienti", ha precisato il procuratore, sottolineando che il giovane "è considerato persona offesa".
Alla notizia dell'arresto, la mamma del fidanzato di Chiara ha detto: "Finalmente. E' l'unico commento che posso fare".
Cinque persone sono state ascoltate dagli inquirenti per cercare di far luce sull'intricata vicenda, scrive il "Corriere della Sera". Gli investigatori stanno cercando di capire se qualcuno l'abbia aiutata, se la donna abbia preso farmaci e come li abbia procurati. Sul web avrebbe infatti cercato "come procurarsi l'ossitocina" mentre si informava su come abortire. Proprio in merito a questo particolare gli inquirenti vogliono tornare a interrogare le sue amiche, che finora avrebbero sempre dichiarato di non sapere che Chiara era incinta.