"La civiltà del bilinguismo paritario in Alto Adige è un ponte esemplare nell'Europa dei nuovi muri", scrivono i parlamentari contrari a una riforma che eliminerebbe i nomi italiani
Contro la riforma della toponomastica italiana in Alto Adige (che favorirebbe i nomi in tedesco) è arrivato un appello trasversale di 102 senatori, dal Pd a Forza Italia, dall'Area popolare al Gal e alla Lega. "La civiltà del bilinguismo paritario in Alto Adige è un ponte esemplare nell'Europa dei nuovi muri", scrivono i parlamentari. M5s attendista: si sono riservati, fanno sapere, di prendere posizione nei prossimi giorni.
I firmatari chiedono "che nessuna decisione politico-giuridica venga presa dalla Commissione dei Sei (che decide sui nomi), in attesa della prossima pronuncia della Corte Costituzionale, massimo organo di garanzia della Repubblica e custode riconosciuto, sopra ogni parte, dei diritti di tutti".
"Non sopprimere i nomi italiani" - "Tale norma di attuazione - proseguono i senatori - violerebbe gravemente i principi della Costituzione e l'obbligo del bilinguismo italiano-tedesco sancito da leggi costituzionali e da sentenze della Corte Costituzionale oltre che dall'Accordo De Gasperi-Gruber del 1946". Gli appelli ricordano che alla Provincia autonoma di Bolzano "spetta il compito di dare ufficialità ai toponimi tedeschi e ladini, come espressamente stabilito dalla norma, e non già di sopprimere o limitare i toponimi italiani esistenti e in vigore da quasi 100 anni. Oltretutto l'italiano è la lingua ufficiale dello Stato".