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Mentre 70 tra medici e infermieri vengono messi "in aspettativa" sale il numero dei pazienti. Nella Provincia autonoma la campagna vaccinale ha i numeri più bassi: 131.404 dosi ogni 100mila abitanti
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Nell'Alto Adige dei No vax i malati di Covid corrono a un ritmo maggiore rispetto al resto del Paese, i ricoveri anche, mentre la sospensione dei numerosi medici non vaccinati mette in crisi gli ospedali, costretti a tagliare posti letto. Sono ormai 800 gli addetti della sanità finiti in "attesa", tra i quali il primario reggente di Radiologia a Merano, Christoph Scheurer, come scrive il "Corriere dell'Alto Adige".
I "numeri" della terra No vax - Solo nella città di Bolzano si contano 70 sospensioni, alle quali ha fatto seguito il taglio di 110 posti letto. D'altra parte i numeri dicono che la campagna vaccinale qui ha numeri decisamente al di sotto della media nazionale. Con le sue 131.404 dosi ogni 100mila abitanti, l'Alto Adige è ultimo in classifica tra le Regioni italiane: la media è di 150.064. E i contagi procedono di conseguenza: oggi sono 965 gli altoatesini positivi e da giorni i nuovi casi superano i guariti. I ricoveri sono in costante aumento: si segnalano 52 pazienti nei reparti Covid (+2) e sei in terapia intensiva e tra loro quasi nessuno è vaccinato. L'ultimo bollettino che indicava più di 50 pazienti Covid in ospedale risaliva al 12 maggio.
Covid e ospedali - Sono quindi già state contattate le cliniche private perché il trend in atto fa temere il peggio. A Bolzano sono stati completati i lavoro nel reparto di malattie infettive e sarà aperto un piano che era rimasto a lungo chiuso per manutenzione. Si cerca di correre ai ripari recuperando nuovi spazi per prepararsi a una stagione fredda che potrebbe essere difficile.
Casi in salita - I 115 nuovi casi (solo 78 guariti) e 965 attualmente positivi testimoniano una curva in forte e veloce salita. L'incidenza sale infatti a 107 (eravamo a 109 il 28 aprile). In Alto Adige sono quasi 40mila i lavoratori che non si sono vaccinati e l'obbligo del Green pass sul lavoro non ha modificato la situazione, anche se a novembre la normativa entrerà in vigore nella vicina Austria.
Campagna vaccinale - Provincia e Asl stanno cercando di spingere sulla campagna vaccinale e lavorano a un accordo per portare le somministrazioni nelle farmacie. Entro metà novembre si dovrebbe partire, assicurano a Federfarma, con Moderna, Johnson e Pfizer. Ancora incerti però i tempi per il vaccino anti-influenzale.