HA CONFESSATO L'UCCISIONE DEI GENITORI

Processo a Benno Neumair, l'accusa chiede l'ergastolo

Il duplice delitto, ha detto la pm in aula è stato "commesso con piena coscienza e volontà". "Così come tutti i matti non sono delinquenti, dobbiamo dire che non tutti i delinquenti sono matti"

17 Nov 2022 - 10:00

Per Benno Neumair, nel processo per duplice omicidio e occultamento di cadavere, l'accusa ha chiesto la condanna all'ergastolo. Il 31enne bolzanino ha confessato di aver ucciso i suoi genitori, Laura e Peter, e di averne gettato i cadaveri nel fiume Adige. La richiesta è stata formulata dai sostituti procuratori Igor Secco e Federica Iovene durante la requisitoria davanti alla Corte d'assise di Bolzano. L'accusa ha chiesto che non vengano riconosciute eventuali attenuanti perché la confessione sarebbe stata superflua, dato che fu fatta dopo il ritrovamento della salma della madre. 

L'accusa, oltre all'ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato, ha chiesto per Benno Neumair anche l'isolamento diurno per un anno. Il duplice delitto, ha detto la pm in aula è stato "commesso con piena coscienza e volontà. L'utilizzo di una corda per strangolare i genitori "denota una particolare intensità del dolo". Nella requisitoria Iovene ha evidenziato che l'imputato, dopo il delitto, ha gettato i corpi dei suoi genitori "senza pietà nelle gelide acque nel fiume Adige, con la consapevolezza che non sarebbero mai stati trovati".

"Non c'è stata collaborazione con le indagini, ma depistaggi. Non c'è stata una confessione spontanea ma utilitaristica, con una totale mancanza di pentimento. Per questo riteniamo che non ci siano i presupposti per riconoscere le attenuanti generiche", ha concluso Iovene.

"La società ha bisogno di essere rassicurata e vuole pensare che un delitto come questo sia stato compiuto da un matto. Ma così come tutti i matti non sono delinquenti, dobbiamo dire che non tutti i delinquenti sono matti", ha invece affermato il sostituto procuratore Igor Secco durante la sua requisitoria. Sulla capacità di intendere e di volere del 31enne al momento dei due omicidi dei genitori si gioca gran parte della partita.

"Questo processo è la cartina di tornasole di tutte le problematiche che la giurisprudenza e la psichiatria hanno dovuto affrontare in materia di capacità di intendere e di volere, e ancora prima in materia di definizione della pazzia", ha aggiunto Secco.

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