Il 31enne soffrirebbe di un disturbo narcisistico e sociopatico e avrebbe reagito in modo aggressivo a un litigio con il padre
Benno Neumair, il 31enne che il 4 gennaio ha ucciso i suoi genitori strangolandoli, sarebbe da considerarsi seminfermo di mente, ma solo in relazione al primo omicidio, quello di suo padre Peter, e non per la successiva uccisione della madre, Laura Perselli. Sono le prime indiscrezioni emerse dalla perizia psichiatrica che sarà illustrata e discussa durante la prima udienza fissata per il 20 luglio.
Disurbo narcisistico e sociopatico. I periti del giudice per le indagini preliminari, Carla Scheidle, hanno depositato le loro conclusioni in merito alla capacità di intendere e di volere del ragazzo. I tre esperti, lo psichiatra trentino Eraldo Mancioppi, lo psicologo padovano Marco Samory e la criminologa Isabella Merzagora, hanno riconosciuto una scemata capacità di volere, nell'omicidio di Peter, in quanto Benno, che a loro avviso soffre di un disturbo narcisistico e sociopatico, in quella circostanza avrebbe reagito in modo aggressivo ad una situazione da lui vissuta come troppo stressante, cioè il litigio con il padre.
In grado di intendere e volere. Secondo i consulenti di parte civile invece Benno sarebbe sempre stato in grado di intendere e di volere. Ora si attendono anche le conclusioni dei consulenti della Procura e della difesa.