Si è conclusa invece senza esito la maxi operazione di ricerca del corpo dell'uomo nelle acque dell'Adige
Laura Perselli, la donna scomparsa insieme al marito da Bolzano il 4 gennaio e la cui salma è stata trovata un mese dopo nell'Adige ad Egna, sarebbe morta per strangolamento. E' quanto si apprende da indiscrezioni sull'autopsia effettuata su incarico della procura dal medico legale Dario Ragniero e, per la difesa, dall'anatompatologo bolzanino Eduard Egarter Vigl.
E' un risultato importante ai fini delle indagini sul duplice omicidio della donna e del marito, Peter Neumair, il 63 anni, il cui corpo è stato cercato invano anche sabato con una maxi battuta nell'Adige che ha coinvolto centinaia di persone e mezzi. Dai risultati dell'autopsia - e dagli ulteriori accertamenti - gli inquirenti sperano di ottenere ulteriori indizi e prove utili a ricostruire quanto è accaduto. In carcere resta il figlio della coppia, Benno Neumair, accusato del duplice omicidio e dell'occultamento dei cadaveri: il giovane, però, continua a dirsi innocente.
La maxi operazione sull'Adige per cercare il corpo di Neumair si è conclusa, come detto, con un nulla di fatto. Tre cani molecolari della polizia tedesca specializzati nella ricerca di cadaveri in acqua hanno fiutato qualcosa nei pressi di Laghetti, dove sabato scorso era riaffiorato il corpo della Perselli. Le ricerche dei sommozzatori, però, non hanno dato riscontri. L'area di ricerca comprendeva l'alveo del fiume Adige dalla confluenza con l'Isarco fino alla diga di Mori. Le ricerche sono state svolte dal cielo con elicotteri e droni, dall'acqua con diverse imbarcazioni e da terra con personale a piedi lungo l'argine del fiume, con altri cani molecolari dei carabinieri di Bologna, della guardia di finanza e dell'associazione Detection Dogs Ticino.
Oltre ai vigili del fuoco di Bolzano e di Trento erano coinvolti anche diversi reparti di pompieri volontari, il gruppo cani da ricerca sempre dei vigili del fuoco, diverse sezioni del soccorso acquatico, il soccorso alpino e la Croce bianca. I carabinieri e la guardia di finanza hanno messo a disposizione un elicottero ciascuno. Le società che gestiscono le dighe hanno ridotto al massimo il flusso d'acqua in uscita e nel corso della giornata la portata del fiume era ridotta, anche se per lo scioglimento delle nevi l'abbassamento non è risultato così importante. Sono
anche stati sospesi i lavori in corso sui greti dei fiumi al fine di ridurre al massimo, per quanto possibile, la presenza di terra e sabbia in acqua così da migliorare la visibilità. Nei prossimi giorni sarà deciso se continuare con le ricerche.