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Nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Santa Chiara, dove lavorava Sara Pedri, la ginecologa scomparsa in Trentino dal 4 marzo, erano state segnalate criticità già nel 2018. Lo ha detto l'assessore alla Salute di Trento, Stefania Segnana. Le criticità, aggiunge, erano "legate all'elevato numero di dimissioni". Ciò "era stato posto all'attenzione dell'allora direttore generale Paolo Bordon, il quale però mi ha sempre dato rassicurazioni".