Attesi gli esami sui vetrini inviati all'Iss per individuare i ceppi
Il parassita che ha causato la malaria a Sofia, la bimba di 4 anni morta a Brescia dopo il ricovero nell'ospedale trentino Santa Chiara, è lo stesso che aveva fatto ammalare i due bambini di ritorno dal Burkina Faso. I due erano in pediatria a Trento negli stessi giorni della piccola. Lo riferisce Nunzia Di Palma, direttrice dell'unità operativa di pediatria dell'ospedale Santa Chiara.
Il parassita in questione è il Plasmodium falciparum, "ma - spiega la dottoressa Di Palma - possono esserci diversi ceppi. Da appurare è quindi se sia o meno lo stesso. Di questo si sta occupando l'Istituto superiore di sanità". La procedura sarà possibile grazie al fatto che "quando viene effettuata una diagnosi di malaria il protocollo prevede che l'ospedale interessato avverta l'Iss e invii i relativi vetrini, con cui speriamo che possano essere effettuate le indagini molecolari per individuare i ceppi, se contengono materiale sufficiente per l'esame".
A Trento, oltre a Sofia, quattro ricoverati - Oltre ai due bambini africani in pediatria, all'ospedale di Trento c'erano anche la mamma e un fratello più grande, adolescente, ricoverati invece nel reparto degli adulti. Entrambi, come i bimbi più piccoli, che erano due femmine di 4 e 11 anni, sono guariti e sono ormai stati dimessi.
"Il fratello maggiore, adolescente, era stato il primo ad avere sviluppato i sintomi e ad essere ricoverato nel reparto di malattie infettive, dov'è stata poi curata anche la mamma. Entrambi erano stati dimessi dopo quattro giorni. In pediatria - continua Di Palma - la prima ad arrivare di quella famiglia di ritorno dall'Africa era stata la bambina di 11 anni. Era il 16 agosto sera ed è stata dimessa il 21. Quella di 4 anni è arrivata il 20 ed è stata dimessa il 24". Considerando che la bimba morta poi a Brescia era rimasta in pediatria a Trento dal 16 al 21 agosto, i giorni di concomitanza con le due bimbe con malaria ci sarebbero.
"Se il ceppo è lo stesso, il contagio è avvenuto in ospedale" - "Se dalle analisi in corso emergesse che il ceppo che ha provocato la malaria nei due bambini ricoverati a Trento e nella piccola Sofia fosse lo stesso, allora il contagio della bambina sarebbe sicuramente avvenuto in ospedale ma resterebbe da capire in che modo". Lo ha detto il vicepresidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali, Massimo Galli. Se il ceppo "risultasse invece differente, allora il contagio sarebbe avvenuto in un contesto diverso".