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Orsa Kj1 abbattuta in Trentino, Brambilla (Leidaa): "C'erano soluzioni alternative"

La presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente contro la decisione del presidente Fugatti: "Decreto notturno per eludere controllo legalità" 

31 Lug 2024 - 11:30
 © Da video

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L'orsa Kj1 è stata abbattuta dopo aver ferito un turista francese in Trentino lo scorso 16 luglio. A firmare il decreto di abbattimento è stato il presidente della provincia di Trento Massimo Fugatti la cui decisione ha scatenato molte polemiche. "C'erano soluzioni alternative alla soppressione di questa orsa", commenta a "Morning NewsMichela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali. 

"Decreto firmato nella notte per eludere i controlli di legalità"- "La mia lega si era offerta, a proprie spese, di trasferirla nel santuario in Romania con il quale avevamo già preso accordi", fa sapere Brambilla che giudica "arrogante" la decisione del presidente Fugatti. "Questo presidente leghista della provincia di Trento ha firmato il decreto di abbattimento nel cuore della notte per eludere ogni controllo di legalità", ha aggiunto. Già era capitato, in passato, che alcuni decreti di abbattimento (riferiti ad altri orsi) fossero impugnati ma in questo caso non è stato possibile proprio per la tempistica con cui sarebbe stato disposto l'atto. "Per eludere i giudici ha siglato nella notte il decreto cosicché alle luci dell'alba l'orsa fosse già morta rendendo impossibile a noi associazioni l'impugnazione dell'atto. Si è fatto beffa dei giudici - dichiara Brambilla che aggiunge - parlo di crudeltà perché questa orsa aveva tre orsi di pochi mesi che ora moriranno nel peggiore di modi. Erano 22 anni che questa orsa viveva nei boschi del Trentino, non aveva mai fatto guai e il turista francese ha raccontato che nel momento in cui l'orsa ha capito che lui non avrebbe fatto del male ai suoi orsi è andata via. Se Fugatti avesse fatto, quello che avevano prescritto i giudici, cioè la limitazione dei sentieri il problema era già risolto", conclude. 

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