"Pi� con meno", il programma educativo con cui le scuole trentine sono riuscite a spendere fino a 4mila euro in meno sulla bolletta energetica e su quella dei rifiuti. A Tgcom24 l'ideatore e curatore Antonio Castagna
"Quanto consuma una scuola? Spesso nemmeno i presidi lo sanno, perch� sono le province a pagare le bollette": questo ha rilevato Antonio Castagna quando ha avuto l'idea di avviare un programma di abbattimento dei consumi negli istituti. Non era sufficiente l'educazione ambientale, ci voleva un modo per attivare alunni, insegnanti e genitori e dimostrare che si possono cambiare le cose. Quindi l'idea: un bando diffuso a Trento per far dialogare fornitori di servizi e scuole. Il risultato � concreto: non solo educare, ma anche risparmiare migliaia di euro.
Che cosa voleva essere "Pi� con Meno" nella sua idea quando ha elaborato il progetto?
Preferisco dire che cosa non voleva essere: non voleva essere il classico programma di educazione ambientale con una serie di buone pratiche moralistiche, che spesso rimangono sospese. Volevamo ottenere un risparmio concreto e volevamo che fossero gli attori della scuola a decidere come, con il nostro sostegno.
Quale situazione di partenza avete trovato?
I dirigenti che abbiamo incontrato all'inizio non sapevano a quanto ammontassero le bollette della scuola, perch� alla fine sono le province a pagare le spese per gli edifici. Al tempo stesso all'interno del corpo docente, ad esempio, c'erano una serie di intelligenze e una cultura ambientalista spiccate. Abbiamo pensato che si dovesse partire da questo fornendo strumenti economici e facendo dialogare le aziende del territorio con gli istituti. La zona dell'Alta Valsugana e del Bernstol, in Trentino, � un'area di circa 25mila abitanti con una buona risposta in generale ai temi del riciclo e del risparmio di energia, ma nessuno aveva provato ad applicare un modello anche alle strutture scolastiche.
Quali scuole e quali aziende hanno partecipato?
Abbiamo coinvolto scuole che coprono tutto lo spettro educativo: dal nido, come l'asilo Amica Onlus, alla scuola per l'infanzia Asif Chimelli, gli Istituti comprensivi di Levico Terme, Pergine e Baselga di Pin�, fino all'Alberghiero di Levico. Li abbiamo messi in contatto con due aziende del territorio: AMNU, che si occupa di gestione dei rifiuti in 18 comuni dell'Alta Valsugana e STET, che si occupa di distribuzione e produzione di energia elettrica, gas naturale, e gestione del ciclo idrico in 6 comuni della stessa area. Con un finanziamento di massimo 10mila euro per scuola e la nostra supervisione come ideatori del progetto sono venute fuori delle idee straordinarie.
Ci parli, ad esempio, dei progetti meglio riusciti...
Uno tra i pi� sorprendenti � stato quello realizzato dall'istituto alberghiero: sono riusciti a risparmiare mille euro sulla bolletta dei rifiuti, che non � poco per una struttura che ha molti scarti di cucina. Ma non solo: hanno suddiviso l'umido in due parti e l'hanno trasformato in compost adatto alla concimazione di un orto, che sar� realizzato in uno spazio della scuola, inoltre hanno fatto una ricerca sulle ricette di riuso per sprecare meno cibo possibile, da cui � nato un libro. Anche all'asilo nido sar� possibile risparmiare fino a 2500 euro utilizzando kit riciclabili per i bambini. Altri istituti convertiti ad un'illuminazione a basso impatto potranno avere fantaggi fino a 4mila euro a regime.
Che vantaggio ha un'azienda privata a impegnarsi in progetti come questo?
Le due aziende che hanno partecipato perdono qualcosa a livello economico, perch� se c'� meno rifiuto residuo su cui mettere l'imposta o c'� meno energia elettrica da distribuire il loro guadagno � minore. Ma hanno acquisito una maggiore presenza sul territorio e un rapporto di fiducia con i cittadini. Bisogna trasferire anche ai privati il metodo che in fondo gli insegnanti usano ogni giorno nel loro lavoro: investire senza aspettarsi un ritorno immediato, essere pazienti.
Avete avviato il progetto in una zona d'Italia gi� ben predisposta sui temi ambientali. Pensa che si possa replicare anche in aree pi� difficili?
Credo che la risposta dei ragazzi sarebbe uguale anche altrove. Il risultato in Trentino � stato discreto con dei margini di miglioramento ancora ampi, forse proprio laddove questa cultura ambientale c'� meno, sarebbe ancora pi� evidente il risparmio possibile. Per il momento allargheremo i progetto a citt� pi� popolate della regione, come Trento e Rovereto.