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La tragedia sulla parete nord della montagna, dove è crollato un blocco di ghiaccio caduto su diverse cordate di escursionisti
Si cercano dispersi sul versante della Marmolada dove, domenica pomeriggio, è crollato un seracco di ghiaccio facendo una strage fra i turisti che stavano salendo sulla cima della vetta più alta delle Dolomiti. Il bilancio per ora è di sette morti, otto feriti e 13 dispersi. Vigili del fuoco e soccorso alpino stanno perlustrando, con droni e termocamere, la parete della montagna. Verifiche tra le auto nei parcheggi per identificare i proprietari dei veicoli rimasti in sosta.
Scende a 13 il numero delle persone ricercate. Un escursionista austriaco che figurava nella lista dei dispersi è stato contatto dalle autorità consolari austriache. Lo fa sapere la Provincia di Trento.
Un elicottero della guardia di finanza attrezzato con il sistema "Imsi Catcher" per intercettare i segnali di cellulari accesi, anche sotto diversi strati di neve, giungerà a passo Fedaia e opererà sul luogo del disastro della Marmolada. Il sistema à in grado di "leggere" il codice IMEI dei terminali dei dispersi, ottenuti dai gestori telefonici e così li può localizzare.
Il bilancio parziale del disastro della Marmolada è di sette vittime, di cui tre identificati, e 8 feriti di cui due in condizioni delicate. Lo ha riferito il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Sono 14 le persone "reclamate", cioè i dispersi per i quali i familiari si sono fatti vivi con le autorità perché non rientrati a casa. Di queste quattro sono cittadini stranieri: della Repubblica ceca e un austriaco.
Il premier Mario Draghi sta incontrando alcuni parenti delle vittime del disastro della Marmolada, al centro dei vigili del fuoco di Canazei. Draghi terrà quindi un punto stampa sulla tragedia.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è giunto a Canazei per fare il punto con Protezione civile, soccorritori e autorità locali sulla sciagura della Marmolada.
Marmolada srl ha chiuso i suoi impianti di risalita ch con tre funivie concatenate portano da Malga Ciapela prima in zona Banc, poi sul Serauta e quindi a Punta Rocca. "Siamo sconvolti e sconcertati - scrive la società -. Quanto successo va al di là di ogni immaginazione. Sono ore tragiche per la nostra montagna, proviamo dolore per chi non c'è più e angoscia per le persone ancora disperse. Siamo davanti a un evento abnorme, la natura ci ha sopraffatto: in 55 anni di attività mai abbiamo visto una cosa del genere. Anche per questo la funivia Marmolada ha chiuso l'accesso al pubblico". La società fa sapere di essere a disposizione, "con i suoi impianti e i suoi spazi per supportare logisticamente le operazioni di soccorso e recupero nella zona interessata dal crollo. Siamo accanto ai soccorritori, ai parenti e ai congiunti delle persone rimaste coinvolte".
Le ricerche sul ghiacciaio della Marmolada "sono per ora sospese e ripartiranno dopo la pioggia con i droni". Lo ha detto il delegato del Soccorso alpino di Belluno, Alex Barattin, impegnato da domenica nelle operazioni in zona.
Quattro persone ritenute disperse nel crollo della Marmolada sono state rintracciate e sono in salvo. Il conteggio dei dispersi dunque scende a 15.
Un altro corpo senza vita è stato recuperato dai soccorritori. I morti della tragedia della Marmolada salgono a sette.
L'elicottero del premier Mario Draghi atteso a Canazei è stato deviato su Trento per le condizioni meteorologiche che impediscono l'atterraggio. È in corso un violento temporale.
"Alcune regole vanno riviste e per ora è fondamentale che si chiuda il ghiacciaio alle escursioni, quanto meno per precauzione". Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia, appena arrivato a Canazei, per un vertice con il premier Draghi e il capo della Protezione civile Curcio sulla strage della Marmolada. "So che i sindaci ci sono mossi - aggiunge -. Ci siamo sentiti per coordinarci. La situazione è drammatica. Ci sono sei morti e poi c'è l'incognita dei dispersi".
Dei 19 dispersi 11 sono italiani, di cui 3 trentini e 8 veneti. Otto sono stranieri: tre romeni, un francese, un austriaco e quattro della Repubblica ceca.
"Preghiamo insieme per le vittime del crollo sul ghiacciaio della Marmolada, e per le loro famiglie. Le tragedie che stiamo vivendo con il cambiamento climatico ci devono spingere a cercare urgentemente nuove vie rispettose delle persone e della natura". Lo dice il Papa in un tweet.
Sono fino ad ora 19 le persone segnalate dalle famiglie come assenti. I morti potrebbero essere dunque più del doppio dei sei accertati. Sono in corso accertamenti e verifiche sulle targhe di vetture italiane e straniere ancora nei parcheggi attorno a passo Fedaia.
Negli ospedali dell'ulss Dolomiti sono attualmente ricoverati in terapia intensiva due pazienti soccorsi ieri in Marmolada. Lo comunica la stessa azienda sanitaria bellunese. Si tratta di un tedesco di 67 anni, ricoverato in terapia intensiva, e di una sua connazionale di 58 anni, attualmente in osservazione intensiva. Entrambi sono in prognosi riservata.
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Sta cambiando il tempo sulla Marmolada e la ricerca dei dispersi con i droni, iniziata alle 4, potrebbe continuare per altre due ore. Nessun soccorritore può salire ai piedi del ghiacciaio per motivi di sicurezza.
"L'operazione è molto complicata, in questo momento l'attività principale è svolta dai droni che stanno scandagliando ogni metro della valanga. Il pericolo sono le alte temperature e non sono esclusi ulteriori crolli, per cui stiamo lavorando con meno forze possibili sul terreno per non mettere a rischio i soccorritori. Lo zero termico è oltre i 4mila metri, adesso è previsto un peggioramento che potrebbe portare qualche precipitazione in serata". Lo ha detto il portavoce nazionale del Soccorso alpino, Walter Milan, rispondendo ai cronisti fuori dalla sede dei Vigili del fuoco di Canazei.
Sono quattro i feriti ricoverati a Trento. Tra loro, due sono in Rianimazione e altri due, meno gravi, sono invece in reparto. Una donna di 29 anni di Pergine Valsugana è in Rianimazione, una 51enne di Como non grave è in reparto. Un 27enne di Barbaro Mossano (Vicenza) è stato trasferito dall'ospedale di Cavalese al Santa Chiara di Trento. In condizioni stabili, in reparto, un 33enne di Pergine Valsugana trasferito da Bolzano alla Rianimazione di Trento.
"In Punta Rocca, come in tutta la Marmolada, ci sono temperature alte da parecchi giorni. Dopo i primi giorni freddi di maggio, dal 10 maggio a oggi i giorni la cui temperatura media dell'aria tra giorno e notte è andata sotto lo zero sono 5-6. Nelle ultime settimane lo zero termico ha ondeggiato tra i 4.500 e i 4.900 metri sottoponendo le montagne e le masse glaciali a forti stress termici. Già domenica erano evidenti i classici fenomeni di ruscellamento a causa della fusione. Nono conosciamo le dinamiche del crollo. Dalle immagini si vede la zona del distacco, purtroppo un fenomeno così intenso e tragico non era facilmente prevedibile". E' quanto rende noto la Commissione glaciologica della Società alpinistica tridentina che da anni segue, con gli scienziati del Muse di Trento lo stato di salute dei ghiacciai del Trentino.
"Chiediamo alle persone di non avvicinarsi alla zona del disastro perché, al di là della pericolosità del sito e all'inciviltà di questi comportamenti, c'è il rischio di intralciare le operazioni dei soccorritori". Lo ha detto il questore vicario di Trento Luigi Di Ruscio, in riferimento alla presenza di diversi curiosi che cercano di avvicinari all'area interessata dalla valanga sulla Marmolada. "Saremo duri con chi viola i divieti", ha chiarito.
La questura di Trento sta cercando conferme delle persone coinvolte nel disastro anche esaminando le auto lasciate in sosta nei parcheggi utilizzati dagli escursionisti. "Un dato molto aleatorio - precisa però il questore vicario di Trento, Luigi Di Ruscio -, perché un escursionista lascia spesso l'auto dove trova posto e poi si sposta anche di molti chilometri, fermandosi a dormire nei bivacchi. Per noi ha particolare rilievo solo se un conoscente ci comunica che non ha più notizie del proprietario dell'automobile".
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sarà alle 12 alla caserma dei vigili del fuoco di Canazei, dove è stata allestita la centrale operativa di coordinamento delle operazioni di soccorso e ricerca. All'appuntamento ci saranno il presidente del Consiglio Mario Draghi e il capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, che insieme alle autorità locali e ai soccorritori faranno il punto della situazione.
Attualmente risultano dispersi sulla Marmolada 17 alpinisti. Sono invece otto i feriti, di cui due in gravi condizioni. Tra i feriti ci sono due cittadini tedeschi. Per ora i deceduti sono sei, dei quali quattro già identificati. E' quanto apprende l'Ansa dagli inquirenti.
Tra le venti e le 25 persone, parenti e familiari dei dispersi dopo il disastro in Marmolada, sono arrivati al comando dell'Aiut Alpin e del corpo di Soccorso alpino di Canazei per chiedere notizie. Tra loro anche due coppie di genitori, arrivate chiedendo notizie dei loro figli, usciti domenica in escursione con una guida e mai rientrati. Da quanto si apprende, sono stati tutti identificati i proprietari delle 16 auto che sono state lasciate nei parcheggi attorno a Passo Fedaia, mentre ci sarebbe un'altra decina di veicoli parcheggiati di cui anroca non si conoscono i proprietari.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al presidente trentino Maurizio Fugatti e della Regione Veneto Luca Zaia per esprimere loro il suo cordoglio e la vicinanza dopo la tragedia della Marmolada. "Il Capo dello Stato - dice Fugatti - ha voluto trasmettere anche alla nostra comunità, oltre che ai parenti delle vittime, il suo cordoglio. Allo stesso tempo, ha espresso parole di gratitudine ai soccorritori che si stanno prodigando, in condizioni non certo facili, alla ricerca delle vittime della grossa frana che ha causato morte e devastazione".
Ci sono tre vittime italiane identificate in seguito al crollo di un seracco sulla Marmolada in Trentino. Una delle vittime è originaria della provincia di Vicenza, l'altra della provincia di Treviso e sono entrambi guide alpine. Anche una terza persona identificata sarebbe veneta. Tra i dispersi inoltre, che al momento sarebbero una ventina, ci sarebbe anche un uomo sui 50 anni di Alba di Canazei. Il conteggio delle vittime sembra purtroppo destinato a salire, considerato il numero di dispersi.
"C'è il rischio concreto che un'altra massa di ghiaccio crolli". Lo dice Silvano Ploner del Soccorso alpino della val di Fassa, commentando il distacco del gigantesco seracco di ghiaccio dalla Marmolada che ha ucciso 6 persone e provocato il ferimento di altri 10 alpinisti. "Ora c'è il vertice tra protezione civile e dei vigili del fuoco per capire quando e come ripartire con i soccorsi", aggiunge Ploner.
In mattinata arriverà a Canazei anche il premier Mario Draghi. Insieme al capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, alle autorità locali e ai soccorritori verrà fatto il punto della situazione.
Le salme delle vittime sono state portate nel Palaghaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente. Per i sei morti recuperati si procederà al riconoscimento, che sarà effettuato dai parenti che stanno arrivando. Proprio nel centro ai piedi della Marmolada è atteso il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.
I vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte con i droni la zona del crollo in Marmolada e tra poco si alzeranno in volo anche i droni del Soccorso alpino del Trentino. Nel frattempo a Canazei sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi, che sono saliti di numero: 20, cioè quattro in più dei 16 comunicati domenica.
Sono proseguite anche nel corso della notte le attività dei soccorritori sul ghiacciaio della Marmolada per cercare eventuali superstiti dopo il disastro di ieri. Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona. Al momento non vi sono notizie sull'esito dei sopralluoghi.
"Sono ancora in corso le verifiche per identificare i proprietari delle 16 auto che attualmente si trovano nei parcheggi situati nei pressi dei sentieri di accesso all'area". Lo comunica il Soccorso alpino del Trentino che sta coordinando le ricerche dei dispersi sulla parete della Marmolada da cui domenica si è staccato il gigantesco seracco di ghiaccio che ha ucciso 6 alpinisti.