Sette al momento le vittime accertate, 4 delle quali identificate e riconosciute dai parenti. Rischio crolli anche sul Monte Bianco
La Procura di Trento ritiene che sia da escludere una negligenza o un'imprudenza nella tragedia della Marmolada perché, dice il procuratore capo Sandro Raimondi, "l'evento era imprevedibile". Sono intanto scesi a 5, e sono tutti italiani, i dispersi dopo il crollo del seracco. Tra essi anche il giovane trentino di 30 anni di Fornace ricoverato in prognosi riservata a Treviso, ma che non sarebbe in pericolo di vita. Sette al momento le vittime accertate, quattro identificate e riconosciute dai parenti: si tratta dei vicentini Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani, e di Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico (Trento). Le ricerche sul ghiacciaio continuano con i droni, che hanno avvistato alcuni indumenti e altri resti, e si sta valutando di usare un radar speciale.
"In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un'imprudenza". Così il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, intervistato dal Tg3. "L'imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista - ha detto -. Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto difficile". "Quando mi hanno chiamato i carabinieri di Cavalese subito dopo la tragedia - ha ricordato -, mi hanno parlato di situazione quasi apocalittica".
La quarta vittima ufficialmente riconosciuta è Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico (Trento). Conosciuta in tutto il Trentino, lavorava come ambulante con un furgone per la vendita di polli allo spiedo. La Procura di Trento conferirà ufficialmente al Ris di Parma l'incarico dell'analisi del Dna sui resti delle vittime.
Il trentino di 33 anni travolto sulla Marmolada e ricoverato in rianimazione a Trento dopo essere stato operato a Bolzano, è stato trasferito oggi in reparto: non è più, dunque, in pericolo di vita. Rimane invece in terapia intensiva l'altra ferita, una donna di 30 anni.
"Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l'impiego di interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata". Lo comunica la Provincia di Trento.
Otto delle 13 persone che si temevano disperse sono state rintracciate dalla compagnia dei carabinieri di Cavalese. Scende dunque a 5 il numero delle persone, tutti di nazionalità italiana, di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 3 luglio, quando è avvenuto il crollo del ghiacciaio della Marmolada. Lo comunica la Provincia di Trento.
E' sceso a cinque il numero di dispersi nel disastro della Marmolada. Il bilancio, provvisorio è di sette corpi recuperati, di cui quattro riconosciuti, due in fase di riconoscimento e uno che rimane sconosciuto. L'ultima vittima riconosciuta ufficialmente è una persona residente in Trentino. Sono otto le persone ferite, di cui una dimessa.
Sono state tutte ricondotte ai proprietari le automobili che erano parcheggiate a passo Fedaia, sotto la Marmolada. I soccorritori hanno abbinato le vetture ai dispersi e alle persone in vita, non ne rimane nessuna da attribuire.
Sono scesi da 13 a 8 i dispersi dopo il crollo del seracco sommitale in Marmolada. Tra i cinque individuati anche il ragazzo trentino di 30 anni di Fornace ricoverato in prognosi riservata a Treviso, ma che non sarebbe in pericolo di vita.
Durante le ricognizioni con i droni lungo la via normale della Marmolada sono stati trovati resti di dispersi e anche effetti personali. Lo ha comunicato il presidente nazionale del soccorso alpino Maurizio Dellantonio.
La Marmolada sarà off limits in seguito a un'ordinanza di chiusura da parte del sindaco di Canazei Giovanni Bernard. IL provvedimento, che ha al momento una durata indefinita, segue l'ordinanza di chiusura parziale di domenica ed è ritenuto necessario per operare in sicurezza e allontanare curiosi dall'aria del disastro.
Ha finalmente un nome uno dei feriti nel disastro della Marmolada ricoverato da domenica all'ospedale di Treviso. Secondo fonti sanitarie, si tratta di un giovane di 30 anni originario del Trentino che si trova tuttora in prognosi riservata. I medici del Ca' Foncello avevano accertato al momento del ricovero un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. Il giovane, in stato di incoscienza, era stato trovato senza alcun documento.
"La tragedia della Marmolada è un elemento simbolico di quello che il cambio climatico, se non governato, sta producendo nel mondo. Richiede piena collaborazione di tutti sennò non è governato". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La ministra degli Esteri svedese Anna Linde, in conferenza stampa alla Nato al fianco del collega finlandese Pekka Haavisto, ha sottolineato che non ci sono parti segrete del memorandum sulla lotta al terrorismo firmato con la Turchia e neppure "una lista specifica" di individui da estradare. "Le autorità preposte all'estradizione ricevono le richieste e le processano secondo le procedure, poi è l'Alta corte a prendere la decisione. Non ci possono essere vie legali aggiuntive, rispetteremo la legge svedese e il diritto internazionale", ha assicurato chiarendo che con la Turchia "avremo più cooperazione" contro il terrorismo.
La protezione civile sta valutando la possibilità di usare per le ricerche un radar speciale, già utilizzato in Abruzzo durante le operazioni di soccorso a seguito della tragedia di Rigopiano. Al momento l'unità di crisi, continuamente al lavoro nella caserma dei vigili del fuoco di Canazei, esclude una ricognizione sul ghiacciaio con squadre di soccorso.
Alcuni indumenti, non si sa se riconducibili alle vittime del disastro della Marmolada o a reperti precedenti, sono stati individuati nel corso delle ispezioni con droni in corso nella zona del disastro. Lo ha riferito ai giornalisti Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento. Zambelli ha riferito inoltre che "si vedrà ora se e come recuperare questi reperti, e se questo significhi che vi sono delle vittime o se appartengono a escursioni storiche precedenti".
Le operazioni di ricerca delle persone coinvolte nel crollo del ghiacciaio della Marmolada con i droni dei Vigili del fuoco permanenti e del Soccorso alpino proseguiranno per l'intera giornata. Le operazioni via terra saranno effettuate solo per il recupero di eventuali ritrovamenti effettuati dai droni, per garantire l'incolumità degli operatori. È ora in corso una riunione di coordinamento tra tutte le forze coinvolte nella gestione dell'emergenza. L'intera montagna in territorio Trentino è chiusa, secondo quanto previsto dall'ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard.
"Se le condizioni meteo lo permetteranno, domani potremmo organizzare una ispezione sul ghiacciaio con massimo 20 professionisti altamente qualificati e alcune unità cinofile". Lo dice Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso alpino nazionale, in merito alle operazioni di ricerca dei 13 dispersi a seguito del collasso di un gigantesco seracco di ghiaccio dalla Marmolada.
"I soccorritori sono eccezionali, tutti, tutti: il Soccorso alpino, i Vigili del fuoco, la Protezione civile, altri volontari. Stanno operando in maniera puntuale, anche questa mattina. Stanno utilizzando i droni, gli elicotteri. Ci si cala in sicurezza, per recuperare eventualmente il reperto e si torna su, perché muoversi sopra questa massa di ghiaccio e rocce che potrebbe muoversi ancora non + assolutamente sicuro. Non possiamo rischiare altre vite umane". Così Luca Zaia, presidente del Veneto, sui soccorsi che sono ripartiti questa mattina alle 8 da Canazei e da passo Fedaia per una ricognizione sul ghiacciaio della Marmolada.
Sono riprese sulla Marmolada le ricerche dei dispersi nella frana di domenica con lo stesso sistema utilizzato nella giornata di ieri. Verranno utilizzati in particolare quattro droni, due nella parte alta e due nella parte medio-bassa del seracco precipitato. La base delle squadre e dei comandi dei droni sono al Rifugio Capanna Ghiacciaio, la struttura sfiorata dalla valanga.