Trentino, catturato (di nuovo) l'orso M49
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"Il rischio che l'orsa ripeta attacchi in una zona a così alta frequentazione turistica è destinato a perdurare fino a quando l'animale rimarrà in libertà" spiega il governatore
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Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato l'ordinanza di abbattimento dell'orsa KJ1, che con i suoi 22 anni è la più anziana del Trentino, responsabile dell'aggressione e del ferimento di un turista francese di 43 anni. L'attacco è avvenuto martedì mattina lungo il sentiero degli Scaloni, nel territorio comunale di Dro. Nell'ordinanza il governatore ha affidato il compito dell'individuazione dell'orsa al Corpo forestale che dovrà procedere all'abbattimento.
KJ1 sarebbe stata "più volte protagonista di incontri ravvicinati in aree agricole confinanti con aree urbanizzate". Martedì mattina, il turista è stato aggredito mentre correva in località Naroncolo, riportando ferite agli arti, guaribili in 20 giorni. A poco più di 24 ore di distanza, mentre si è in attesa dell'esame delle tracce biologiche trovate sul posto, è arrivata l'ordinanza.
Fugatti, nel documento, evidenzia che il turista è stato "aggredito improvvisamente" da un'orsa accompagnata da tre piccoli. Sottolinea, inoltre, "il giustificato altissimo livello di allarme sociale" e che "con ragionevole certezza l'orsa protagonista dell'attacco è la stessa femmina con tre piccoli da settimane residente in zona e più volte ivi avvistata". Il governatore ribadisce anche "il rischio che l'orsa in questione ripeta attacchi in una zona a così alta frequentazione turistica e locale è latente, immediato e destinato a perdurare fino a quando l'orsa rimarrà in libertà, come dimostrato anche dai fatti pregressi accaduti in Trentino (orse KJ2 e JJ4 che hanno ripetuto i primi attacchi all'uomo)".
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La reazione delle associazioni animaliste - Immediate le reazioni delle assoziaoni animaliste all'ordinanza di Fugatti. L'Enpa (Ente nazionale per la protezione animali) "impugnerà l'ordinanza con cui il presidente del Trentino ha condannato a morte l'orso che avrebbe aggredito un turista francese a Dro". Lo annuncia l'associazione in una nota. "Desta ancora più sconcerto il fatto che l'ordinanza sia stata emanata sebbene non si conosca ancora l'identità dell'esemplare che avrebbe aggredito il runner e non siano note le circostanze in cui il fatto sia avvenuto - continua -. A questo riguardo, sembra che il plantigrado - una femmina - fosse in compagnia di almeno un cucciolo e che potrebbe pertanto aver reagito come reazione a un pericolo percepito. Anche per questo, Enpa chiederà di avere pieno accesso alla documentazione predisposta dal Corpo Forestale del Trentino".
L'Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) apprende "con sgomento dell'ennesima ordinanza di abbattimento dell'orso". "Ci risiamo, scatta una corsa contro il tempo", afferma l'associazione. "Siamo di nuovo alle prese con uno spietato mandato di uccidere un orso che fa l'orso. Un'altra reazione 'corpo a corpo'", prosegue l'associazione animalista, minacciando un ricorso al Tar di Trento.
Il ricorso è stato annunciato anche dalla Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente. "Nell'augurare 'pronta guarigione' al turista rimasto ferito ieri dopo l'incontro con un orso sul territorio del Comune di Dro (Trento), la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente annuncia che ricorrerà contro l'ordinanza del presidente della Provincia autonoma per l'abbattimento dell'animale 'responsabile', non appena identificato. Una misura assunta prima ancora di aver chiarito in maniera completa ed esauriente le circostanze della presunta aggressione".
"L'episodio - specifica la presidente Michela Vittoria Brambilla, anche a nome dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell'Ambiente - non puoò comunque servire da pretesto per avviare la strage di orsi prevista dalla legge provinciale del marzo scorso, di cui contestiamo la non conformità alle norme europee e alla Costituzione, né tantomeno per comportamenti tesi a eludere la possibilità stessa di un controllo di legalità. Non può e non deve ripetersi il caso dell'orso M90, abbattuto in contemporanea con l'emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso".
Nel frattempo si registra un altro incontro ravvicinato con un plantigrado in Trentino. Un biker è stato inseguito da un orso mentre percorreva un sentiero in località Ciago, nella frazione di Vezzano, comune di Vallelaghi. L'uomo, rincorso per qualche decina di metri dal plantigrado, è fuggito allontanandosi dall'animale. Sul posto è attualmente impegnato per i rilievi il personale forestale.