Finisce in Tribunale il caso del 24enne affetto dalla sindrome di Norrie: la sua presenza in una sala da cena avrebbe "infastidito" alcuni ospiti spingendo l'albergatore a chiedere alla famiglia di spostarsi
Finisce in Tribunale a Roma la vicenda di Tommaso Pimpinelli, il 24enne della Capitale, disabile e cieco perché affetto dalla sindrome di Norrie, che lunedì 6 marzo era finito al centro delle cronache per un caso di discriminazione subito in un albergo del Trentino. La sua presenza in una sala da cena dell'hotel a 4 stelle avrebbe "infastidito" alcuni ospiti spingendo l'albergatore a chiedere alla famiglia di spostarsi in un luogo più appartato. La mamma di Tommaso, Cecilia Bonaccorsi, ha denunciato il fatto e il 4 marzo 2024 ci sarà la prima udienza del processo civile.
La madre di Tommaso, che nella vita è anche presidente dell'associazione romana "Coni miei occhi", nata dalla volontà di alcune famiglie di utenti dell'Istituto Sant'Alessio di Roma per tutelare i propri diritti nei confronti delle istituzioni e proporre iniziative dedicate ai disabili, racconta al Corriere della Sera: "Abbiamo saputo la data dell'udienza la scorsa settimana. La richiesta è sempre la solita: un euro e la lettura della sentenza, ma la speranza è che questo episodio possa cambiare le cose, perché il disagio che quelli dell'hotel ci hanno provocato, non solo morale, è stato grande. Essere tornati a casa prima ha significato richiamare gli operatori in ferie, riqualificare le spese e rivedere i piani familiari".
Dopo una mail di scuse alla famiglia, non è più arrivata nessuna comunicazione dall'albergo: "Non si sono fatti sentire, sono scomparsi all'orizzonte - aggiunge Bonaccorsi -. Da questo punto di vista resto sorpresa in negativo, mi fa male vedere che nonostante avessi suggerito ai responsabili dell'hotel come uscire da questa situazione nel miglior modo possibile, non l'abbiano colta. La mail non l'accetterò mai".
L'avvocato della famiglia Pimpinelli Mauro De Santis, aggiunge: "Non vogliamo ledere i titolari, che avranno sicuramente capito l'errore, ma fare un ricorso civilistico contro la discriminazione, perché vogliamo riaffermare il diritto per una persona disabile di potersi godere una vacanza normale senza essere recluso".
Intanto a Roma, il ministro alle Disabilità, Alessandra Locatelli, ha risposto a un'interrogazione in Aula alla Camera proprio sulla vicenda di Tommaso: "Per evitare episodi come quello che lo hanno coinvolto, è necessario intervenire su più fronti - afferma -. Dal punto di vista normativo, per migliorare leggi e garantire più risorse per l'accessibilità universale. Dal punto di vista culturale, per la sensibilizzazione e l'induzione al cambio di prospettiva, e, in collaborazione trasversale con tutti i livelli istituzionali e i diversi ministeri, per una più ampia azione politica di attenzione e inclusione".
Secondo il ministro "dobbiamo saper cogliere questo momento storico e sociale di cambiamento, investire in percorsi non solo accessibili ma fruibili, garantendo anche maggior autonomia alle persone, attraverso informazioni corrette e ospitalità adeguata - continua -. Si tratta di norme e di scelte istituzionali, ma anche di azioni inclusive che ogni singolo cittadino può compiere nel rapporto con gli altri ogni giorno".