L'iniziativa del presidente Maurizio Fugatti già passata in Commissione. Ma l'opposizione dice no: "Non esiste una presunzione di colpevolezza della famiglia"
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"Toglieremo la casa popolare a chi ha un familiare che commette un reato". Fa discutere la proposta di Maurizio Fugatti, presidente leghista della giunta provinciale di Trento. Ma l'opposizione con Ghezzi (Lista Futura) replica: “Ci chiediamo se la norma possa reggere sotto il profilo della legittimità. Essendo la responsabilità penale individuale, non crediamo possa essere estesa al nucleo familiare nel suo complesso".
Colpirne cento per educarne uno: è questa l'idea del presidente della Provincia di Trento contenuta in un collegato della legge provinciale di bilancio e passata in Commissione. Entro un paio di settimane dovrebbe avere il via libera definitivo in aula. Come scrive "Il Fatto Quotidiano" Fugatti la spiega così: "Crediamo che chi vive in una casa del Comune abbia un obbligo morale perché vive in case dei trentini, pagati dalle tasse dei trentini. E quindi deve far rispettare le regole a chi vive con lui".
Ma il consigliere Paolo Ghezzi (lista Futura) non ci sta e dice: "Fugatti capovolge un pilastro della civiltà giuridica: da oggi in Trentino la responsabilità penale non sarà più personale, ma diventa familiare. Quando la Corte Costituzionale gli boccerà il provvedimento, se la prenderà con i giudici rossi... Insomma, è solo propaganda”.
Trento, secondo la recente inchiesta di ItaliaOggi, è al primo posto nella classifica della qualità della vita.