"Siamo cacciatori, ma amiamo la montagna e gli animali"

Trento, parla il giovane aggredito dall'orso: "Non abbattetelo, ma fate qualcosa per gestirlo"

"Siamo cacciatori, pur amando la montagna e gli animali", assicura Christian Misseroni rimasto ferito insieme al padre nell'incontro ravvicinato con un plantigrado sul Monte Peller

28 Giu 2020 - 13:03
 © Facebook

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"Tanti animalisti mi stanno attaccando, accusandomi della futura morte dell' orso... Questo mi distrugge, noi non possiamo fare nulla". Dichiara di essere contrario all'ordinanza di abbattimento dell'orso che avrebbe aggredito lui e suo padre sul Monte Peller, in Trentino, Christian Misseroni a Il Corriere della Sera. "Siamo contrari, perché abbiamo rispetto della montagna e degli animali che ci vivono, anche se siamo cacciatori - assicura, - ma gli orsi qui sono troppi e vanno gestiti".

"Viviamo la montagna a 360 gradi, - aggiunge Misseroni a Il Corriere della Sera, - ma in pieno rispetto. Noi vogliamo sicuramente una gestione della presenza degli orsi più pulita possibile, ma il problema va necessariamente affrontato, perché, purtroppo, nella nostra zona, la popolazione degli orsi è satura, rispetto al nostro territorio: i plantigradi si stanno spostando sempre di più in paese, si ripetono gli avvistamenti frequenti vicino alle case, qualcosa va fatta".

"Purtroppo non è di mia competenza dire come poterli gestire, - sottolinea, - se spostare gli orsi in altre regioni alpine o castrarli, così almeno il numero non aumenta o altro ancora. Però prima o poi, se non si fa qualcosa, ci scappa il morto, perché gli orsi sono anche loro stressati dalla presenza sempre maggiore dell' uomo sulle montagne. Qui il Monte Peller è una zona frequentata giornalmente da moltissimi turisti e da fungaioli amanti della montagna".

"Bisogna trovare soluzioni intelligenti, oppure non abbiamo più il diritto di andare a farci una camminata in montagna?", si chiede.
 

E, infine, la sua versione dei fatti: "Io ero a 200 metri dalla strada principale alle 17, vestito con colori vivaci, jeans e scarponi gialli, senza macchina fotografica, nulla che incentivasse un attacco. Sotto di me passava un piccolo sentiero, lo abbiamo imboccato e l'orso ci ha aggredito. Ho sentito dire che avremmo fatto qualcosa di sbagliato o spaventato l' animale. Nulla di più sbagliato. Eravamo usciti dal sentiero per una decina di minuti. Io ero davanti. E di colpo ho visto l' orso venirmi addosso, digrignando i denti. È uscito dal sottobosco come un razzo, come una furia. Eppure, stavamo solo camminando".

"Io ora sono terrorizzato al pensiero di andare in montagna a farmi una passeggiata, questa cosa non è ammissibile", conclude.

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