IN UN LOCALE

Trento, poliziotta transgender picchiata a sangue da tre ultrà

L'agguato è avvenuto all'interno di un locale, nelle vicinanze dello stadio. L'agente, 53 anni, ha ricevuto 18 punti di sutura e 30 giorni di prognosi

22 Feb 2025 - 12:15
 © Ansa

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Una poliziotta è stata aggredita e picchiata a sangue da tre ultras del Trento perché transgender. Al Pronto soccorso l'agente, di 53 anni, ha ricevuto 18 punti di sutura e 30 giorni di prognosi. La vittima dell'aggressione sta portando a termine il percorso di transizione anche burocratico per diventare donna. L'agguato è avvenuto all'interno di un locale nelle vicinanze dello stadio, la notte di San Valentino.

L'aggressione, cosa è successo

 Secondo gli investigatori, i tre uomini avrebbero prima indirizzato all'agente, fuori servizio e in abiti civili, commenti e insulti di natura trans-omofobica. La poliziotta ha risposto con uno schiaffo, da lì è partito il violento pestaggio con una raffica di pugni e calci, tanto da farla crollare a terra nel proprio sangue. Gli ultrà si sono poi dati alla fuga. La vittima a un certo punto è riuscita a lasciare il locale e in macchina si è recata al Pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara. La poliziotta, da oltre dieci anni, non lavora in città.

"Ti meriti una lezione", le hanno detto mentre la picchiavano

 Quando la cameriera del bar ha detto che era ora di chiudere, la poliziotta e i tre uomini si sono alzati per andare via. "All'inizio erano cordiali e abbiamo anche parlato", ha raccontato la poliziotta al Corriere della Sera. Poi uno di loro "mi ha dato uno spintone e mi ha offesa sulla mia sessualità. Io ho reagito" e si è scatenato il pestaggio. "Già con il primo pugno sono finita a terra, mi sono alzata e me ne sono arrivati tanti che non riuscivo a sottrarmi. Volevo scappare in bagno, uno di loro mi ha presa e buttata verso gli altri due che hanno continuato a colpire. Sono caduta a terra e mi sono chiusa a uovo e loro hanno continuato a colpire, poi forse hanno preso uno sgabello. Ho due tagli sulla fronte che sembrano fatti con una lama". "Ti meriti una lezione", le dicevano i tre ultrà mentre la picchiavano.

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