post offensivi su facebook

Andrea Papi fu ucciso dall'orsa Jj4 in Trentino, in 18 a processo per diffamazione via social

Sotto accusa i post offensivi scritti su Facebook contro la vittima, sua sorella e la fidanzata

08 Apr 2025 - 20:29
orso runner morto © Tgcom24

orso runner morto © Tgcom24

Diciotto persone a processo per aver diffamato Andrea Papi, il runner 26enne ucciso da un'orsa, JJ4, a Caldes, in Trentino, il 5 aprile 2023, la sorella Laura e la fidanzata Alessia Gregori mediante post offensivi su Facebook. Il pubblico ministero Patrizia Foiera ha infatti emesso il decreto di citazione diretta a giudizio per tutti gli imputati, rinviando all'udienza predibattimentale del 9 settembre.

La reazione della famiglia

 "Apprendiamo con soddisfazione l'esito delle indagini penali svolte sulle numerose, inqualificabili e ingiustificabili affermazioni che erano state rivolte, senza motivo, alla famiglia Papi, colpita in modo totalmente irrispettoso in un momento per loro delicatissimo e straziante - commenta in una nota Maurizio Cibien, referente Giesse Assicurazioni a Trento e Bolzano, che affianca legalmente la famiglia Papi. - Noi avevamo segnalato, complessivamente, 21 profili social. Siamo consapevoli delle difficoltà nella ricerca degli autori di post diffamatori, spesso nascosti dietro nickname o profili falsi, ma il lavoro certosino della Procura ha permesso di individuare con certezza 18 persone che ora andranno a processo".

"Affiancheremo la famiglia Papi anche in questa 'battaglia' e, tramite i nostri legali fiduciari, valuteremo la costituzione di parte civile con la sorella e la fidanzata di Andrea - conclude Cibien, di Giesse - Al momento siamo tutti in apprensione per Carlo Papi, il papà di Andrea, che si trova ancora ricoverato in ospedale a seguito del terribile incidente di qualche settimana fa".

A due anni dalla tragedia la Val di Sole ha ricordato il 26enne ucciso da JJ4

 "A due anni da quel giorno che ha segnato profondamente un'intera comunità, il pensiero corre ad Andrea Papi, la prima vittima del progetto Life Ursus. Il suo ricordo è più vivo che mai". Così sui social decine di gruppi della trentina val di Sole dove, il 5 aprile di due anni fa, il 26enne fu ucciso dall'orsa JJ4 mentre faceva jogging sui sentieri del monte Peller.

"Andrea, che amava profondamente la montagna e la vita, ignaro del pericolo che circolava vicino a casa, attende ancora giustizia - si legge in un post -. Il suo sorriso, la sua passione per la natura e la sua voglia di vivere restano indelebili nella memoria di chi lo ha conosciuto. Non sarà solo ricordato: il suo nome resterà il simbolo di una vita spezzata troppo presto, la prima vittima di un pericolo sottovalutato, creato e imposto da chi, spinto da interessi economici e dalla ricerca di finanziamenti europei, ha voluto l'introduzione degli orsi sloveni, ignorando le preoccupazioni e i diritti delle persone che vivono su questo territorio".

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