Il corpo della donna, dalla turbolenta vita amorosa, era stato trovato da un gruppo di cacciatori. I carabinieri indagano sull'ex convivente morto suicida
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Picchiata, bastonata e poi gettata in una scarpata forse ancora viva. L'autopsia lo ha confermato: il cadavere ritrovato la Vigilia di Natale da un gruppo di cacciatori nei pressi del monte Grappa, in provincia di Treviso, appartiene a Sofija Melnyk, la 43enne di origine ucraine scomparsa da oltre due mesi da Cornuda. Gli accertamenti del medico legale, però, devono ancora confermare se la donna fosse già morta al momento dell'abbandono.
Intanto i carabinieri seguono varie piste, ma l'ipotesi più probabile sembra essere quella dell'omicidio-suicidio. Ad averla uccisa, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato il suo convivente 50enne Daniel Pascal Albanese, suicidatosi pochi giorni dopo la sua scomparsa. La donna, negli ultimi mesi, aveva intrapreso altre due relazioni sentimentali. Una con un geologo 77enne di Rimini, una con un medico 60enne di Treviso. La volontà di volersi rifare una vita e di avere un figlio avrebbe causato la gelosia di Daniel Albanese che lo avrebbe portato a compiere il folle gesto. Secondo alcune indiscrezioni, inoltre, i due ex sarebbero stati ripresi da alcune telecamere, durante le ultime ore prima della scomparsa di Sofiya.