Per Angelica, Celeste e Vanessa è la prima volta, dopo che 19 anni fa la madre aveva deciso che avrebbero ricambiato il favore ricevuto
© dal-web
Non è una scena solita per i medici e il personale del piccolo centro trasfusionale a Montebelluna, in provincia di Treviso: tre poltrone occupate da tre gemelle, una da una donna con gli occhi lucidi, la madre. Doris Frattin e le sue figlie, Angelica, Celeste e Vanessa Masin 19 anni fa, dopo un parto difficile, erano riuscite a salvarsi grazie a chi - come loro oggi - aveva deciso di compiere un gesto d'altruismo: donare il sangue. La decisione di fare altrettanto, tempo dopo, è stata per le donne un modo per tenere fede a una promessa fatta e per portare avanti un'importante catena di solidarietà.
"Appena sono state in grado di capire ho raccontato alle mie figlie come siamo state aiutate - ha spiegato la signora Doris -. Hanno colto il senso della parola 'altruismo' e l'idea di donare a nostra volta, insieme, è nata spontanea".
La loro storia ha colpito subito l'Avis, la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana, che oggi riesce a garantire circa l'80% del fabbisogno nazionale di sangue, ma anche i giornali locali che hanno raccontato della promessa mantenuta dalle gemelle per ricambiare un gesto d'amore ricevuto quando erano solo delle neonate.
"Un gesto che mi ha riempito di gioia", ha dichiarato la mamma, mentre le tre ragazze si sono dette "stupite dal clamore", ma felici di aver fatto qualcosa che può servire come un piccolo grande messaggio per i giovani, "perché pensare agli altri, donare fa bene a chi lo fa, al fisico e al cuore".