Il caso

Treviso, sospesa la maestra d'asilo che pubblica video e foto hot su OnlyFans | I sindacati: "Non è licenziabile"

Nel frattempo, il ministero dell'Istruzione lavora all'aggiornamento del Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, con una specifica sezione dedicata agli insegnanti e alla loro gestione dei social

21 Mar 2025 - 16:14

Elena Maraga, la 29enne maestra di una scuola materna cattolica a Varago di Maserada (Treviso), travolta dalle polemiche dopo la scoperta del suo profilo su OnlyFans in cui carica video e foto hot, è stata sospesa dalla scuola. Dopo aver preso tre giorni di permesso da lunedì 17 a mercoledì 19 marzo, la donna ha concordato, attraverso il suo avvocato, uno stop temporaneo fino alla conclusione delle consultazioni tra il suo legale e quelli della scuola. Tra i possibili scenari, il licenziamento e le dimissioni "volontarie". Ma secondo i sindacati la maestra non è licenziabile, e lei di recente ha chiarito che "non lascerò mai io la scuola, non mi licenzierò mai io per prima, per principio. Sono ancora in attesa di capire come si concluderà questa vicenda, che comunque mi amareggia molto". 

Il ministero dell'Istruzione aggiorna il Codice per i dipendenti pubblici

 Nel frattempo, la bufera sul caso della 29enne ha spinto il ministero dell'Istruzione ad aggiornare il Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, con una specifica sezione dedicata agli insegnanti e alla loro gestione dei social. Nel codice si legge già che i dipendenti pubblici devono "evitare dichiarazioni, immagini o commenti che possano danneggiare il prestigio o l’immagine dell'amministrazione".

Il codice etico stilato dalle scuole Fism

 Inoltre, le scuole Fism (Federazione italiana scuole materne) stanno stilando un codice etico declinato in 12 punti, che conterrà anche la richiesta precisa di un "uso discreto dei social". Il codice, pensato in prima battuta per il Veneto, presto potrebbe diventare anche nazionale. "Sono state le insegnanti stesse, nell’ambito di un corso di aggiornamento, a esporre l’esigenza di un codice di condotta etico per il personale delle nostre scuole - ha spiegato al Corriere del Veneto Simonetta Rubinato, referente Fism di Treviso". 

"È stato elaborato e consegnato un lavoro su dodici principi deontologici, che vanno dall’imparzialità all’integrità, fino al rispetto della privacy, passando per il rispetto dei principi cattolici della scuola ma anche, viste le notizie di questi giorni, a un uso discreto dei social media - ha aggiunto -. Dodici punti che porterò come contributo all’assemblea provinciale delle prossime settimane, chiedendo di approvarlo perché poi sia a disposizione delle scuole per prevenire comportamenti come quello avvenuto nella scuola trevigiana, a tutela principalmente dei bambini".

La Cgil: "Non è licenziabile"

 "Chi intende licenziarla non ha la legge dalla sua parte. Nel contratto non c'è alcun punto che vieti di fare qualsiasi cosa nel tempo libero dagli impegni, e se questa cosa è legale nessuno può contestare". Lo afferma Alvise Sponza, segretario generale della Cgil Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) di Treviso. E spiega che "in assenza di un codice etico fatto proprio dal contratto della scuola e sottoscritto dall'interessata al momento dell'assunzione, non ci sono rilievi da muovere alla lavoratrice. Tantomeno, inserito a posteriori, un codice di comportamento potrebbe essere retroattivo".

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