Il manifesto dell'evento organizzato dal liceo Petrarca non ha il gradimento di sindaco e assessore, dopo lo stop c'è il via libera
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Un manifesto "forte". Così tanto, secondo il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza alla guida di una coalizione di centrodestra, da far saltare la mostra "Razzismo in cattedra" organizzata a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali dal liceo Petrarca del capoluogo giuliano. Nella locandina, una foto in bianco e nero di tre ragazze sorridenti sopra la prima pagina del quotidiano "Il Piccolo" del 3 settembre 1938 che titolava: "Completa eliminazione dalla scuola fascista degli insegnanti e degli alunni ebrei". La polemica per lo stop alla mostra dilaga anche sui social, nelle scorse ore arriva il dietrofront del Comune: "La mostra si può fare anche domattina, anche con quella locandina".
Intervistato dal quotidiano triestino il sindaco ha voluto spiegare le sue ragioni: "Quando ho visto quel titolo del Piccolo dell’epoca, così estremamente pesante, e con quella scritta lì sotto sul razzismo mi è sembrato esagerato. Dico io, dobbiamo ancora sollevare quelle cose? Io andrò a condannare la promulgazione delle leggi razziali con una grande manifestazione in consiglio comunale e con l’inserimento di una targa fatta dall’unione delle comunità ebraiche. Chiedevo solo di ammorbidire quel manifesto: per non accendere, cioè, rancori né da una parte né dall’altra".
Il vicesindaco Paolo Polidori ha sottolineato che "co-organizzare vuol dire condivisione di tutto il materiale". Ma la dirigente la dirigente scolastica del Petrarca, Cesira Militello ha poi fatto sapere di aver chiesto al comune "dettagli sulle modifiche, ma non ho ricevuto più risposta, come non ho ricevuto conferma della disponibilità alla co-organizzazione e per questo a ridosso dell'inaugurazione abbiamo deciso fermarci".