Falsi impiegati di Uffici Anagrafe comunali si sono finti "facilitatori" della procedura per ottenere il contributo. Oltre 620 i ragazzi raggirati. Il ministro Sangiuliano: "Ancora una truffa, avevamo ragione noi"
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I carabinieri hanno scoperto una maxi truffa relativa al Bonus Cultura portata avanti in tutta Italia. Falsi impiegati di Uffici Anagrafe comunali sono venuti a conoscenza di dati e identità di numerosi ragazzi appena maggiorenni, fingendosi "facilitatori" della procedura per ottenere il contributo statale. In questo hanno utilizzato le credenziali, accedendo abusivamente alla App18 e predisponendo falsi voucher d'acquisto. Finora sono stati scoperti 620 casi in tutto il Paese, ma il numero è in aumento. L'ammontare totale della truffa si aggira sui 300mila euro.
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Dall'inchiesta, condotta dalla Procura di Trieste, emerge che gli indagati hanno poi attivato uno Spid con le vere generalità dei giovani, ma con un provider diverso dal fornitore del servizio online attivato dai giovani. Sono seguiti poi acquisti da ditte complici.
Gli ordini di servizi e materiali venivano successivamente validati dalla società incaricata dal ministero che, indotta in errore, disponeva i bonifici, effettuati su un conto corrente di una banca triestina, con contestuale esaurimento dei bonus di 500 euro spettanti ai legittimi titolari raggirati. La somma complessivamente confluita sul conto corrente è di circa 300mila euro.
Come spiega una nota della Procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, il pm titolare dell'inchiesta Pietro Montrone ha tempestivamente emanato un decreto di sequestro preventivo d'urgenza. Il provvedimento è stato convalidato dal gip e confermato dal Tribunale del Riesame, grazie al quale si è evitato che la somma ancora giacente, oltre 160mila euro, finisse nelle mani dei truffatori.
Le indagini si sono rivelate molto complesse e si ritiene che la truffa informatica sia vastissima, ai danni del ministero della Cultura e di almeno 620 ragazzi appena maggiorenni residenti in tutta Italia. Secondo i carabinieri, il numero dei giovani raggirati aumenta progressivamente e potrebbe arrivare a oltre un migliaio di adolescenti.
Sull'argomento è intervenuto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "L'ennesima truffa portata alla luce dalle indagini della Procura di Trieste conferma che sul Bonus Cultura avevamo ragione e la decisione di superare questo strumento, introducendo la Carta Giovani e la Carta del Merito, è stata corretta - ha detto -. Questa nuova vicenda aggiunge elementi preoccupanti al già folto elenco di casi di raggiri: secondo la ricostruzione degli inquirenti, i giovani appena maggiorenni sarebbero stati vittime di furto di dati carpiti da una banda di malviventi allo scopo di ottenere falsi voucher d'acquisto grazie alla 18app".