La Corte europea le ha dato ragione: "Troppo pochi 7200 euro come risarcimento per la morte di mio marito"
Federica Raccagni ha vinto la sua battaglia: lo Stato italiano dovrà risarcirla per la morte del marito Pietro con una cifra compresa tra i 50mila e 150mila euro. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di giustizia dell'Ue, a cui la donna aveva fatto ricorso. "La vita di un uomo non vale 7200 euro, non è dignitoso e rispettoso", ribadisce ai microfoni di "Mattino Cinque" la moglie del 53enne ucciso durante una rapina compiuta nella sua casa di Pontoglio, nel Bresciano, da 4 malviventi di nazionalità albanese l'8 luglio 2014.
Tanto aveva stabilito come risarcimento la Corte di Cassazione nel 2017 quando rese definitiva la condanna dei 4 responsabili. "E' stato un omicidio di Stato, uno Stato che doveva essere come un padre, mio marito è stato ucciso barbaramente in casa sua da quattro immigrati clandestini", spiega la donna. "Ed è stato vergognoso che io abbia dovuto denunciare lo Stato per far valere i miei diritti", sottolinea la vedova Raccagni.