il caso di perugia

Andrea Prospero, il legale della famiglia: "Adescato come bassa manovalanza per truffe in rete"

A "Mattino 4" parla l'avvocato Francesco Mangano: "La pista sui bitcoin non ha trovato riscontro"

19 Mar 2025 - 12:42
 © Da video

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Sulla morte di Andrea Prospero, il 19enne trovato senza vita in un appartamento a Perugia il 29 gennaio scorso, si fa strada l'ipotesi dell'adescamento da parte di una rete dedita alle truffe online. "Il ragazzo era stato traviato da persone che compiono azioni illecite come il carding o il phishing", spiega a "Mattino 4" Francesco Mangano, legale della famiglia dello studente originario di Lanciano, in Abruzzo.

"Date certe relative all'acquisto del pc o all'affitto dell'appartamento ci dicono come l'attività sia recente", afferma l'avvocato che non esclude la presenza di un'organizzazione piramidale che sfrutta i ragazzi più giovani come "bassa manovalanza" per compiere azioni criminali sul web. E sul sospetto che il 19enne sia stato pagato in bitcoin precisa: "La pista non ha trovato riscontro perché non sono state rinvenuti codici o portafogli digitali". 

Proseguono intanto le indagini condotte dalla Procura diretta da Raffaele Cantone che nei giorni scorsi hanno portato all'arresto di un giovane per "istigazione o aiuto al suicidio" e all'iscrizione nel registro degli indagati di un altro soggetto, un quadro che per il legale rivela una "condotta inquietante". "Nel momento in cui in chat Andrea vuole retrocedere dal proposito suicida non trova aiuto ma solo chi gli scava la fossa", afferma Mangano. Poi sul ritrovamento di 41 sim telefoniche nel bed & breakfast, aggiunge: "Va capito chi le ha spedite e a cosa servivano".

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