In un'intervista alla Cnn, il 29enne torna sulla notte del delitto. "Non so cosa pensare, non c'è nulla contro di me"
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Per Raffaele Sollecito la sua unica colpa è "di essere stato il fidanzato di Amanda". Lo ha detto lo stesso Sollecito in un'intervista alla Cnn. "Nelle loro menti devo essere colpevole perché ero il suo ragazzo. Non ha alcun senso per me", ha detto il 29enne condannato di recente a 25 anni dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze per il delitto Meredith. Amanda Knox è stata, invece, condannata a 28 anni e sei mesi.
"Non so cosa pensare perché oggettivamente non c'è nulla contro di me e contro Amanda", ha ribadito il giovane ora in attesa della sentenza della Corte di Cassazione.
Sollecito ha poi commentato anche quello che in molti hanno ritenuto una "fuga" dopo la condanna dei giudici, quando è stato fermato a 40 chilometri dal confine austriaco. "Ero andato in Austria per festeggiare con la mia ragazza", ha spiegato ribadendo che era pronto a tornare in Italia non appena emesso il verdetto.
Sollecito: "Giudice ha interferito" - Raffaele Sollecito, oggi a Roma per incontrare il suo avvocato Giulia Bongiorno, ai cronisti che gli chiedevano una sua opinione sulle affermazioni del giudice Alessandro Nencini ha detto: "C'è stata sicuramente un'interferenza". Il padre che lo accompagnava lo ha poi esortato a non dire altro.