All'origine dell'errore ci sarebbe un caso di omonimia
Il Comune di Città della Pieve, in provincia di Perugia, ha inviato un avviso di pagamento Tari 2016 a un bambino di soli otto anni. Il piccolo dovrebbe versare l'importo di 338 euro in quattro comode rate. La madre è rimasta sotto choc quando ha ricevuto la comunicazione postale: "Il 16 è arrivata una busta con scritto 'Tari', a nome di mio figlio. Sono rimasta veramente stupita, sbalordita da questa cosa", racconta la donna ai microfoni di Tgcom24.
La madre ha così chiesto spiegazioni al comune di Città della Pieve che si è scusato dicendo che nel territorio risiede un altro contribuente con lo stesso nome del bambino. Anche l'utenza a cui si riferiva l'avviso di pagamento era sbagliata. Racconta la signora: "E' già qualche anno che noi non viviamo più lì. Non ci abita né mio figlio e né l'omonimo".