E' successo nella cittadina umbra di Deruta

Perugia, marito tradito chiede 600mila euro di risarcimento all'amante: no dei giudici

"Mi ha rovinato la vita": con questa motivazione un uomo è andato in tribunale per far causa all'uomo che avrebbe portato la moglie al tradimento. Ma secondo la giustizia il presunto amante "non ha responsabilità della fine di un amore"

07 Apr 2022 - 08:54
 © istockphoto

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Una richiesta di risarcimento per adulterio: è quanto chiedeva un marito tradito, un uomo di Deruta (in provincia di Perugia), ma non alla moglie, e madre dei suoi due figli, bensì... all'amante di lei. E con l'aggiunta di una motivazione ben precisa: "Mi ha rovinato la vita". Purtroppo per lui, però, non solo non ha ottenuto i 600mila euro che richiedeva ma sarà costretto a pagare migliaia di euro per le spese legali. La vicenda è stata riportata dal quotidiano Il Messaggero.

Fino alla Corte d'Appello di Perugia - L'uomo tradito, e padre di due figli minorenni, ha provato a far valere le sue ragioni rivolgendosi alla Corte d'appello di Perugia nonostante i giudici di primo grado di Spoleto avessero già rigettato la sua domanda. E ha provato persino a produrre una notevole documentazione per dimostrare il tradimento subito. 

Le presunte prove del tradimento - L'ex marito, infatti, prima di separarsi aveva fatto seguire la donna e aveva portato in tribunale le testimonianze di chi l'aveva vista salire in auto con il presunto amante, di chi li aveva visti entrare in un albergo e persino dei carabinieri che li avevano fermati in auto per un controllo. Una prova, secondo l'uomo, erano persino alcuni post su Facebook, scritti dalla donna secondo lui per sbeffeggiarlo e decantare il suo nuovo amore.

"Istigazione" al tradimento? - "Quello ha iniziato a farle regali, a corteggiarla in maniera incalzante. Insomma, l'ha istigata a tradirmi, facendola allontanare di casa pomeriggi interi e pure di sera, senza una spiegazione neanche ai bambini. Avevamo una bella famiglia che si è distrutta per colpa di lui. E ora deve risarcire me e i miei figli", ha raccontato.

Oscuri post sui social - I due amanti, invece, non hanno mai ammesso il tradimento. Sui social restano foto dei due e alcune frasi non chiarissime ("Senza castello vivo bene" scritto da lei o "Vai a leggere una bella storia con i tuoi compari" scritto da lui). Ma secondo i giudici si tratta di frasi "più incomprensibili che offensive", compresi i riferimenti a viagra e minestre riscaldate fatte in ulteriori altri post. 

Il diritto alla "libertà sessuale" - I giudici della corte d'Appello poi hanno dato ragione all'avvocato Marco Brusco e stabilito "il diritto di autodeterminazione, nonché della propria libertà sessuale, costituzionalmente garantiti" dell'amante, il quale non ha responsabilità (men che meno civile) della fine di un amore. 

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