La banda, composta in tutto da sette persone, sfruttava adolescenti tra i 15 e i 17 anni
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I carabinieri di Terni hanno effettuato un'operazione contro lo sfruttamento della prostituzione minorile: sono state arrestate quattro persone mentre per altre tre sono stati notificate misure cautelari di divieto di avvicinamento. Si tratta di cinque italiani e due persone dell'est europeo, ritenute responsabili di avere indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione di tre minori di età compresa tra 15 e 17 anni.
Venivano pagate anche con gratta e vinci ma anche con braccialetti, schede telefoniche e denaro le tre studentesse originarie dell'est europeo che venivano fatte prostituire in alberghi e case dei clienti tra Terni e Spoleto. Un giro per il quale i carabinieri hanno arrestato la madre di una delle ragazze, due spoletini e un albanese residente ad Acquasparta.
Dagli accertamenti è emerso che i clienti sarebbero stati una quindicina. Tra questi tre ternani di 66, 70 e 78 anni anni indagati a piede libero. Per loro è stato disposto il divieto di avvicinamento alle minorenni. Molti dei clienti - ritengono i carabinieri - erano consapevoli che le studentesse erano minorenni. Sul loro conto gli accertamenti sono ancora in corso.
Ciascuna ragazza guadagnava circa 500 euro al mese. Una di loro aveva anche recentemente abbandonato la scuola. A prostituirsi nello stesso giro - sempre in base agli accertamenti - anche la madre, ora arrestata, di una delle ragazze.