Emergenza sfollati, l'Ue rassicura: "Pronti ad aiutare l'Italia"
Dopo il sisma di magnitudo 6.5 avvenuto vicino a Norcia, l'Ingv ha registrato oltre 700 scosse: quelle con magnitudo compresa tra 4-5 sono state finora 18. Secondo i primi rilevamenti, il suolo si sarebbe abbassato di 70 centimetri. Intanto la prima notte del dopo terremoto è trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza per migliaia di persone di Umbria, Marche e Lazio: 15mila quelle assistite dalla protezione civile.
Il dato è estrapolato dai tecnici dell'Istituto di Geofisica e Vulacanologia dalle prime immagini inviate dai satelliti. "Sono dati preliminari - fa sapere l'Ingv -. L'elaborazione delle immagini è in corso, ma possiamo già dire che in alcune zone, come Castelluccio, l'abbassamento arriva fino a 70 centimetri".
UE RIBADISCE: "PRONTI AD AIUTARE L'ITALIA" - "L'Ue resta pienamente pronta ad aiutare la popolazione e le autorità italiane" nuovamente colpite dal terremoto. Lo ha ribadito il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas dopo che già domenica parole simili erano arrivate dal Commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis.
PROTEZIONE CIVILE: 15MILA LE PERSONE ASSISTITE - Prosegue intanto il lavoro della protezione civile e degli altri soccorritori impegnati sul campo. Sono oltre quindicimila le persone assistite in seguito al terremoto che domenica mattina ha colpito il territorio dell'Italia centrale già interessato dalle scosse del 24 agosto e del 26 ottobre.
MIBACT: PER L'ARTE SERVONO FONDI E PERSONE - "Servono fondi e persone in più per risanare l'arte ferita dal terremoto". Lo ha detto il segretario generale del Mibact, Antonia Pasqua Recchia, aggiungendo: "La scossa di domenica ha azzerato quasi tutte le messe in sicurezza. Ricostruiremo tutto". Le prossime operazioni saranno "la verifica dei danni, il recupero dei beni mobili, la messa in sicurezza dei beni immobili e la protezione delle macerie che per noi sono beni culturali", ha precisato.
SI AMPLIA LA MAPPA DEI DANNI - E in provincia di Ancona stanno arrivando centinaia di richieste ai vigili del fuoco per verificare dissesti statici a seguito della violentissima scossa di domenica. La mappa dei danni si sta ampliando, interessando non solo l'Ascolano e il Maceratese, dove interi paesi sono stati rasi al suolo, ma anche il Fermano, già colpito dalle scosse del 24 agosto e del 26 ottobre, e ora l'Anconetano, in particolare Fabriano, dove si concentra il maggior numero di interventi, Jesi, Senigallia, Osimo, Arcevia, ma anche il capoluogo, dove diversi palazzi sono transennati per distacchi e piccoli crolli.