La chiesa del paese natale di colui che ha risollevato l'Europa dopo il crollo dell'impero romano d'Occidente rimane intrappolata da impalcature e burocrazia
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A un anno dalla scossa che il 30 ottobre scorso ha distrutto molti edifici del centro Italia, i lavori di ricostruzione tardano a produrre risultati evidenti. Il simbolo di questo terremoto, la basilica di San Benedetto da Norcia, rimane imprigionata tra le impalcature e la sua facciata rimane l’unica parte ancora in piedi. Da molte parti si indica la lentezza della burocrazia come principale colpevole della situazione.
Perché questo luogo è importante? - A Norcia intorno all’anno 480 dopo Cristo nacque San Benedetto. Era appena avvenuto il crollo definitivo dell’impero romano d’Occidente e l’Europa era attraversata da ondate di popoli barbari. Benedetto, dopo alcuni anni trascorsi da eremita a Subiaco, si trasferisce a Montecassino, dove fonda un monastero. Il suo modo di vivere affascina sempre più persone e nasce così una comunità. Benedetto istituisce per loro una regola basata su tre cardini: vita stabile nel monastero; giornata scandita tra preghiera, studio e lavoro; sotto la guida dell’abate, uguaglianza indipendentemente dall’origine etnica o sociale.
Anche grazie all’adozione da parte dell’imperatore Carlo Magno tre secoli dopo, la regola di San Benedetto si diffuse in tutta Europa e grazie al prezioso lavoro degli amanuensi, fece rifiorire la cultura e fu determinante nel trasmettere a noi oggi l’eredità degli antichi autori. Proprio perché da lui ha avuto origine anche l’unificazione culturale e cristiana europea all’indomani del crollo dell’impero romano, papa Paolo VI nel 1964 ha proclamato San Benedetto Patrono di tutta l’Europa.