Fioccano i commenti sui social: da "Salutiamo il nuovo Re Sole" a "Era venuto meglio nella foto con i Benetton"
biografia santori © Facebook
Una biografia accurata, un racconto dettagliato della vita del leader del movimento. Voleva essere una sorta di celebrazione delle imprese e degli ideali di Mattia Santori, ma il lungo post pubblicato dalle Sardine sui loro principali canali social è diventato un boomerang, un bersaglio dell'ironia della rete.
"Per mesi lo hanno insultato, deriso, odiato, amato - si legge nel primo paragrafo - alcuni gli hanno augurato la morte, altri lo hanno snobbato, altri lo hanno minacciato, altri ancora, invece, sono scesi con lui in piazza per inseguire un grande sogno." Segue la profetica data di nascita del "leader sognatore" e poi, come in tutte le agiografie che si rispettino, un elenco delle straordinarie opere concluse lungo il suo cammino verso la "santità".
Santori adolescente gìoca, ma non come gli altri. Santori gioca educando se stesso e gli altri, valorizzando quelle ore passate in palestra per insegnare atletica, basket e addirittura frisbee ai bambini - l'altra sua grande passione che "ha radici lontane, dai tempi della parrocchia che è stata la sua seconda casa."
Alcune parti della celebrazione in pompa magna del trentatreenne non sono piaciute proprio a tutti. Un passaggio degno di nota? Eccolo:
"Una vita vagabonda la sua, caratterizzata non solo da lunghi viaggi in bici con gli amici (in cui conosce Andrea e Roberto), ma anche da vere e proprie “emigrazioni” in altri paesi. Sette mesi in Francia per studio, altrettanti in Grecia per amore, poi Venezuela, Colombia e Ecuador. Luoghi e mondi che lo forgiano alla diversità e che lasciano segni: il welfare francese, la solidarietà greca negli anni della crisi, il lato oscuro del regime venezuelano di Chávez. Tornato nella sua Bologna, continua a viaggiare, questa volta con la mente. Perché, in fondo, Mattia Santori è questo. Un sognatore, un vulcano di idee ed emozioni, di visioni, di prospettive. Una persona estremamente sensibile e coriacea al tempo stesso, che empatizza le sofferenze altrui ma che si batte fino allo stremo per una giusta causa."
Lo sappiamo, il web non ha pietà e sin da subito i commenti ironici si sono moltiplicati - "Salutiamo il Re Sole" scrive un utente su Twitter, "quello che hai in testa non è un cerchietto, è un'aureola" commenta un altro su Facebook. C'è anche chi fa notare un altro scatto di Santori apparso qualche tempo fa: "Era venuto meglio nella foto con i Benetton" e chi ironizza "fatelo santo subito".
Sembra quasi che questo elogio a metà tra l'esagerazione e l'imbarazzo, sia stato scritto da qualcuno al quale non sta particolarmente simpatico il buon Mattia. Sicuramente se l'intento era quello di far parlare del movimento un po' sopito, le Sardine ci sono riuscite. Ma attenzione, scavando a fondo tra i commenti, il curriculum apologetico di Santori è anche piaciuto: "Avevo smesso di sognare. Grazie a Mattia sono tornato a farlo".