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Quella del 2020 sarà un'estate di convivenza con il virus e con regole rigide sulla sicurezza. Le Regioni intanto si attrezzano per rilanciare un turismo di prossimità, sostenendo le realtà italiane
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Una delle incognite create dall'emergenza coronavirus è senza dubbio l'organizzazione delle vacanze estive. Le ferie degli italiani sono a rischio, ma due cose sembrano certe: sarà un'estate di convivenza con il virus e, se vacanze estive saranno, le passeremo in Italia privilegiando un "turismo di prossimità". Da escludere lunghi spostamenti e viaggi all'estero. Intanto le Regioni si attrezzano per far ripartire il turismo col minimo rischio per la salute.
UN TURISMO "VICINO" - Questa estate dovremo privilegiare mete vicine a casa, possibilmente poco affollate. Favoriti quindi i borghi e il "turismo lento" e quello in solitaria. I lunghi spostamenti e i viaggi all'estero, d'altronde, non saranno verosimilmente possibili, soprattutto in queste vacanze estive considerando le frontiere chiuse o i periodi di quarantena che gli Stati d'arrivo potrebbero chiedere di rispettare. Rimanendo in Italia, aerei, treni, traghetti dovranno garantire non solo l'igienizzazione delle vetture, ma anche le distanze di sicurezza (minimo un metro) tra i passeggeri. Trenitalia, ad esempio, ha già introdotto nuove regole ad hoc per la prenotazione e l'assegnazione dei posti.
GLI AEREI: VOLI E SICUREZZA - Partiamo dalla questione sicurezza per le vacanze estive. Sui voli di ingresso in Italia è garantita la distanza di almeno un metro tra un posto e l'altro. In fase di accettazione, si può chiedere di essere seduti accanto al proprio familiare, ma la vicinanza è garantita solo in presenza di un minore. Per garantire la distanza tra i passeggeri durante il volo, almeno nei primi mesi post-emergenza, si ipotizza inoltre l'uso poltrone invertite e protette da schermature. Il vantaggio: evita di lasciare vuoto il sedile di mezzo in ogni fila di tre posti. Quel che è certo è che gli abitacoli sono e saranno sanificati con prodotti idonei e l'aria a bordo filtrata e resa sterile.
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GLI AEREI: COSTI E AEROPORTI - Fermo restando il consiglio ad "aspettare a prenotare" da parte del presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, molte compagnie aeree hanno adottato la strada della flessibilità, dando ai viaggiatori la possibilità di apportare modifiche al proprio programma di viaggio senza sovrapprezzo o di ottenere un voucher da spendere in caso non si riesca a partire. E' però difficile prevedere se il costo dei voli aumenterà dopo la crisi sanitaria. Per quanto riguarda invece i controlli dei passeggeri, potrà essere richiesta la misurazione della temperatura corporea. Qualora i valori siano superiori al consentito, potrà essere vietato l'imbarco o verrà richiesto un certificato medico. La mascherine si dovrà indossare dall'ingresso in aeroporto in poi. Da parte sua, la compagnia aerea Emirates sperimenta i test sierologici, tramite prelievo del sangue, sui passeggeri in partenza dallo scalo di Dubai. I risultati sono disponibili in 10 minuti, ma la compagnia non ha ancora spiegato cosa succede se il passeggero risulta positivo.
IL BONUS VACANZE: A CHI SPETTA, A QUANTO AMMONTA, COME FUNZIONA - Il bonus vacanze, sotto forma di tax credit, sarà di 500 euro a famiglia (300 euro per i nuclei di due o più persone, e 150 per la singola persona) con un reddito Isee non superiore a 40mila euro, da spendere presso attività turistiche sul territorio nazionale. Il credito, si legge nel decreto Rilancio, è "utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020". Le modalità di utilizzo del bonus sono spiegate al comma 3: "Il credito di cui al comma 1 è fruibile nella misura del 90% in forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori presso i quali la spesa è stata sostenuta, e per il 10% in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte dell’avente diritto".
LE REGOLE PER LE SPIAGGE - Stabilimenti balneari con postazioni da dieci metri quadri, ombrelloni "decimati", spiagge libere affidate alla decisioni dei Comuni e possibili ingressi e uscite separati. Questi in estrema sintesi i principi sui quali si dovrebbe fondare la (non) corsa alle spiagge italiane. La Regione Emilia-Romagna, ad esempio, pensa a un'area di 10,5 metri quadrati per ogni ombrellone, il doppio dello spazio attuale. Le zone comuni (docce, bar, ecc.) dovranno essere sanificate costantemente e saranno a disposizione dispenser di igienizzanti. Bagnini e steward dovranno verificare il rispetto delle prescrizioni. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha ipotizzato di dotare tutti i bagnanti di un braccialetto che emetta un suono o una vibrazione quando si avvicini troppo ad un altra persona. Possibili prenotazioni tramite app. Nelle spiagge libere spetterà ai Comuni vigilare su distanze e assembramenti, oltre che prevedere un contingentamento degli accessi.
CERTIFICATO SIEROLOGICO - Per non respingere al confine i turisti in arrivo, in queste vacanze estive le Regioni sembrano non avere altra scelta che orientarsi su test sierologici e tracciamento personale. Il ministero della Salute è stato però chiaro in merito: il passaporto sanitario non esiste e i test sierologici non hanno valore diagnostico. Dall'altro lato non si può pretendere dai turisti una quarantena di 14 giorni. Ecco perché al momento l'ipotesi più percorribile sembra quella del governatore sardo Christian Solinas: chi viene da fuori Regione dovrà esibire un certificato di test sierologico negativo effettuato una settimana prima. Se l'app Immuni non sarà ancora operativa al via della stagione, alcune Regioni - come Veneto e Sardegna - stanno già sviluppando applicazioni da scaricare non appena si entra nel territorio.
LE REGOLE PER ALBERGHI, VILLAGGI E RIFUGI - Alberghi e villaggi turistici dovranno ridurre la capacità ricettiva per evitare contatti troppo ravvicinati e nelle aree comuni dovrebbe essere mantenuto l'obbligo di mascherina. Per colazioni, pranzi e cene niente più buffet: ci saranno diversi turni. Numero chiuso per le piscine e soprattutto stop al turismo di massa. Anche le mete più "sicure", come i rifugi d'alta quota, risentiranno dell'effetto coronavirus: niente più camerate per il riposo degli escursionisti, si pensa alla possibilità di montare tende in prossimità delle strutture.