Il conduttore e critico musicale con un post era tornato su un dibattito tv e apostrofava il ricercatore come "malato di protagonismo"
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La Procura di Bologna ha citato a giudizio Red Ronnie, al secolo Gabriele Ansaloni, con l'accusa di aver diffamato Roberto Burioni, professore ordinario di Microbiologia e Virologia al San Raffaele di Milano, contestatore della campagna anti-vaccino. Secondo il pm Manuela Cavallo il conduttore televisivo, il 15 maggio 2016, dopo un dibattito nella trasmissione "Virus", pubblicò sul proprio profilo Facebook un testo accusando il docente di "ricerca di protagonismo" e di essere "legato a interessi economici".
Il post incriminato L'imputazione riguarda un post su Facebook in cui Red Ronnie tornava "sulla polemica generata dal mio intervento a Virus sui vaccini perché ci sono tanti genitori - scriveva tra l'altro - che hanno subito danni da vaccini che mi scrivono ringraziandomi. Tutti mi parlano di fatti". Il conduttore dunque proseguiva dicendo di aver ricevuto un'email che copiava sotto al suo messaggio "e che riguarda quel medico che sta facendo tanto rumore sui media, alla ricerca di un protagonismo che, quanto si legge nella mail, è legato anche a interessi economici".
Burioni, nell'occasione, aveva annunciato una denuncia.
La difesa di Red Ronnie Secondo il difensore di Red Ronnie, l'avvocato Guido Magnisi, si trattò di "pieno diritto di cronaca" nel "dare spazio a un padre che faceva una critica" nei confronti del medico. "Voglio chiarire che, in questo caso, il problema non sono i vaccini sì o no o se la medicina debba essere democratica o meno. Certamente democratica deve essere, in particolare per un giornalista professionista, la libertà di espressione, il diritto di critica e, come in questo caso, il diritto di cronaca su critiche altrui", ha aggiunto l'avvocato Magnisi.