In Veneto, Toscana e Lazio le aziende individuate dal governo
Produrre vaccini anche in Italia? Si può, e vista la carenza di dosi in tutta Europa, si deve. Il governo avrebbe già individuato i siti dove farlo. Giovedì c'è stato il primo incontro al Ministero per lo sviluppo economico tra il ministro Giorgetti, Farmindustria e il Commissario all'emergenza Domenico Arcuri, a quale seguirà un nuovo appuntamento al Mise per mercoledì prossimo.
Il nodo resta la scarsa presenza di bioreattori: il governo sta verificando la possibilità dell'uso di bioreattori esistenti o di produrli ex novo e c'è la volontà di stanziare nuove risorse per riorganizzare siti. I tempi vanno dai quattro ai dodici mesi e, per il know how, altri sei mesi.
Ecco i siti interessati:
Fidia Farmaceutici (Abano Terme, Padova) - Potrebbe produrre vaccini anti-Covid
Gsk (Rosia, Siena) - Potrebbe produrre e infialare dosi di Johnson & Johnson
Reithera (Castel Romano, Roma) - Impegnata nella validazione del vaccino italiano Grad-Cov2, potrebbe produrre AstraZeneca, Johnson & Johnson o Gamaleya
Irbm (Pomezia, Roma) - Ha un ruolo chiave nello sviluppo del vaccino AstraZeneca
Thermo Fisher Scientific (Ferentino, Frosinone) - Azienda amercana, potrebbe produrre sia vaccini adenovirali che a Rna messaggero