Continua a far discutere la proposta del vicepremier per un decreto che consenta di far restare a scuola i bambini non vaccinati fino a 6 anni
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Continua a far discutere la lettera del vicepremier Salvini al ministro della Salute Grillo, per chiedere un decreto che consenta di far restare a scuola i bimbi non vaccinati fino a 6 anni. I genitori con figli immunodepressi, che non posso frequentare per la presenza in classe di non vaccinati, non ci stanno: "E' solo un modo per racimolare qualche voto in più". I no vax, invece, apprezzano l'appello di Salvini, e chiedono che l'obbligo vaccinale venga cancellato in modo definitivo.
Stefania D'Alessandro, esponente no vax del Coordinamento di genitori per la libertà di scelta "E pur si muove" di Rimini, apprezza l'apertura di Matteo Salvini sui vaccini. "Ora - dice a La Stampa - si è esposto di più, ma ancora non basta. Vogliamo che non si fermi a chiedere un rinvio rispetto alla scadenza del 10 marzo, vogliamo che vada oltre e che risolva in modo definitivo questa questione eliminando gli obblighi e le scadenze e prevedendo la libertà di scelta".
Chi non vuol sentire parlare di libertà di scelta è Roberta Amatelli, mamma di Viola, 4 anni. Quando aveva 8 mesi le è stato trapiantato il fegato, così non può vaccinarsi e nemmeno ammalarsi perché molti farmaci le farebbero male. Da un mese e mezzo non va alla materna, nel paese in provincia di Alessandria dove vive, perché c'è un'epidemia di varicella. "Quindi siamo noi a non avere la tanto decantata libertà di scelta - afferma a La Repubblica -. Sentirsi dire che è un trauma per i bambini dei no vax non poter andare a scuola fa male, perché quelli traumatizzati qui siamo noi. Da alcuni no vax sono arrivate addirittura minacce sul web: veniamo sotto casa a spararti. E al bar hanno detto a mio marito: tanto tua figlia muore lo stesso".
"L'obbligo dei vaccini va esteso e non il contrario": è quanto dichiara a Il Messaggero Sara Attili, mamma di Matteo, bambino romano di 8 anni immunodepresso dopo aver sconfitto la leucemia. Il piccolo è assente da scuola da un anno, ma presto potrà tornare in classe perché l'unico suo compagno non in regola con i richiami vaccinali ha cambiato istituto. "Se Salvini si facesse un giro nei reparti oncoematologici non so come ne uscirebbe", aggiunge la donna che chiede al vicepremier "di fare un po' il papà di tutti i bambini e di cercare di tutelarli al meglio, proteggendoli come farebbe con i suoi figli. Servono regole più chiare: profilassi da zero fino ai 14 anni come accade in tanti Paesi Ue".