La seconda dose di vaccino verrà effettuata con un siero a mRna. La protezione dalle forme gravi di Covid-19 e all'ospedalizzazione rimarrebbe stabile con il vaccino fino a sei mesi
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La commissione Aifa ha dato il via libera al richiamo a 6 mesi dalla prima dose per i vaccinati con Johnson&Johnson. Poco dopo, il ministero della Salute ha emanato una circolare nella quale viene data indicazione per una dose booster di vaccino anti-Covid con Pfizer o Moderna a 180 giorni dall'inoculazione con il siero monodose di Janssen.
Sulla base dei dati scientifici disponibili, la protezione dalle forme gravi di Covid-19 e all'ospedalizzazione rimarrebbe stabile con il vaccino fino a sei mesi. E' quanto avrebbe evidenziato la commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco. Inoltre, con il trascorrere del tempo, si evidenzierebbe un lento declino dell'efficacia vaccinale nei confronti delle forme lievi e moderate della malattia.
Le evidenze più recenti "confermano l'efficacia di una dose booster (soprattutto con vaccino a mRNA) nel potenziare la risposta immunitaria al vaccino COVID-19 Janssen", rileva il parere della Commissione Tecnico Scientifica (Cts) di AIFA sulla somministrazione di una dose booster del vaccino Janssen contro il COVID-19. "Si ritiene, pertanto - afferma la Cts - che per i soggetti vaccinati con COVID-19 Janssen sia opportuna la somministrazione di una dose booster eterologa con vaccino a mRNA (nei dosaggi autorizzati per la dose booster) a partire da 6 mesi dalla prima dose".