L'approfondimento

Vaiolo delle scimmie, il Direttore Generale dell'Istituto Spallanzani: "Non allarmante, ma merita attenzione"

A "Quarta Repubblica", Francesco Vaia ha spiegato sintomi e pericolosità della malattia, affermando che la crescita dei casi continua a essere contenuta

24 Mag 2022 - 10:40

"Si tratta di un lontano parente del vecchio vaiolo, un fenomeno affatto allarmante, ma che merita doverosamente attenzione". Con queste parole il Direttore Generale dell'Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, prova a fare luce sul vaiolo delle scimmie, che lunedì 23 maggio ha fatto registrare il primo caso in Toscana dopo i tre individuati nel Lazio. "Le tre persone ricoverate nella nostra struttura, più il paziente di Arezzo, hanno una sintomatologia abbastanza lieve - chiarisce nell'intervista proposta a "Quarta Repubblica", confermando che non si tratterebbe di un quadro allarmante.

Vaia ha quindi spiegato che il contagio avviene per "contatto stretto diretto", ma sulle possibili mutazioni del virus è ancora troppo presto per dare delle risposte: "In linea astratta tutto è possibile, però non parliamo di cose che non conosciamo. Intanto isoliamolo, studiamolo e poi capiremo". E infine: "In alcuni paesi d'Europa c'è una crescita dei casi, ma è contenuta. E credo che continuerà a essere così".

Cinque casi in Italia - Intanto, sono saliti a 5 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. L'Istituto Spallanzani ha notificato "un quinto caso, con caratteristiche cliniche e di trasmissione simili ai precedenti. Sono in corso gli accertamenti su altri casi sospetti".

Possibile legame con le Canarie - I ricercatori dello Spallanzani hanno "completato la prima fase dell'analisi della sequenza del DNA del Monkeypox virus dei primi tre casi italiani". I campioni risultati positivi "sono stati sequenziati per il gene dell'emoagglutinina (HA), che consente l'analisi filogenetica". I campioni sono tutti risultati affini al ceppo dell'Africa Occidentale "con una similarità del 100% con i virus isolati in Portogallo e Germania". "Potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus "paneuropeo", correlato con i focolai in vari paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie", ha fatto sapere l'Istituto. 

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