Oltre 200 persone hanno già aderito all'appello dell’azienda di tavole armoniche Ciresa che chiede un piccolo prestito per recuperare gli abeti di risonanza abbattuti dall'ondata di maltempo di novembre
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Nella Val di Fiemme c'è un cacciatore di tronchi che si aggira nelle foreste, fra le Dolomiti del Trentino, per “salvare” gli alberi della musica abbattuti dal vento. Lui è Fabio Ognibeni, titolare dell’azienda Ciresa di Tesero che da decenni crea tavole armoniche: ha lanciato la campagna di crowdfunding “Salviamo il legno di Stradivari, perché quello che poteva essere musica, deve diventare musica”, per recuperare i preziosi abeti rossi divelti dall'ondata di maltempo dello scorso novembre. E a sostenere la sua missione una folla di amici che non sapeva di avere: sono già oltre duecento ad aver risposto al suo appello. Non una classica raccolta fondi, ma la richiesta di un prestito di denaro che sarà restituito in due o tre anni: "A mano a mano che potrò vendere tavole armoniche - assicura Fabio Ognibeni - potrò restituire tutti i soldi che ci sono stati generosamente prestati”.
Quella di Fabio è una lotta contro il tempo: sta cercando di recuperare gli alberi a terra prima che il caldo estivo, muffe e parassiti deteriorino il legno, ma visto che sono molto rari gli abeti rossi che posseggono caratteristiche di risonanza, deve controllarli a uno a uno in modo da selezionare soltanto i tronchi migliori. Prelevarli dal bosco schiantato dal vento è come cercare un ago nel pagliaio. "Gli abeti di risonanza - spiega - sono tronchi perfetti, cresciuti per 150-250 anni con fibra sottile e dritta, che potevano essere utilizzati per costruire strumenti musicali. E sono materia rara. Ci siamo attivati con l’autorità Forestale, i responsabili della Magnifica comunità di Fiemme, i Custodi forestali dei Comuni, trovando collaborazione e disponibilità. Tuttavia a fronte dei 350-400 metri cubi annui che normalmente lavoriamo, ci troviamo ora a tentare di salvare circa 1300-1500 metri cubi di legno pregiato: circa in quadruplo del nostro fabbisogno annuale".
Di qui l'appello al quale stanno rispondendo da ogni parte d’Italia offrendo aiuto, prestando cifre che variano dagli 80 euro per salvare un piccolo tronco di legno di Stradivari, ai 150 euro per salvare un tronco grande, ai 300 euro per salvare un intero albero. C’è chi con il suo contributo ha salvato tre alberi, uno per ogni figlio, chiedendo tre tavolette ricordo con i nomi dei bambini. Per altri è stato un regalo di Natale pieno di poesia, per il marito musicista o per amici appassionati di musica.
Fra i numerosi messaggi di solidarietà inviati alla piccola azienda di Tesero, anche quelli di turisti innamorati della Val di Fiemme, ormai conosciuta come “Valle dell’Armonia”. Sulla pagina di Facebook di Fabio Ognibeni il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, in un post ringrazia l’Istituto Grossi di Treviglio per aver voluto salvare il legno di Stradivari aderendo all'iniziativa della ditta Ciresa con un magnifico concerto. Oppure quello del violinista Crtomir Siskovic, da Parma, che “dispiaciuto per quanto è accaduto alle Foreste di Fiemme” si rende disponibile per un concerto a titolo gratuito con una raccolta dei fondi per l’azienda Ciresa. Siskovic non ha scordato la Val di Fiemme, dopo il suo concerto al congresso Europiano del 2000, presieduto proprio da Fabio Ognibeni. “Le adesioni crescono di ora in ora, regalando una piacevole sensazione di valore condiviso - riflette Ognibeni -. Aderiscono persone dalla Puglia al Friuli, dall’Olanda, dal Belgio, dalla Germania fino al Giappone. Non sono solo liutai o musicisti di nostra conoscenza, per lo più sono persone sconosciute. Mi piacerebbe incontrarli tutti, per ringraziarli a uno a uno”.