Il cadavere era stato ritrovato il 19 agosto. La vittima era un 52enne francese, mentre l'assassina, che ha confessato, una 22enne che faceva la escort a Ginevra
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E' di un francese di 52 anni residente a Lione il corpo semicarbonizzato trovato a Fenis, vicino ad Aosta, il 19 agosto. L'uomo sarebbe stato ucciso durante un rapporto sadomaso da una 22enne, arrestata dalla polizia francese, che poi ha portato il corpo in Italia. L'identificazione è avvenuta grazie all'incrocio tra l'attività investigativa dei carabinieri e quella dei colleghi francesi.
La giovane, Anaelle P., è stata arrestata venerdì 6 ottobre dalle autorità francesi. Escort a Ginevra (Svizzera), secondo quanto ricostruito dalla polizia francese, ha trasportato il cadavere in Italia attraverso il traforo del Monte Bianco, fino a Fenis.
La scomparsa di Jean-Luc D., tecnico informatico, era stata segnalata ai media il 27 settembre. Dal 16 agosto non si avevano più sue notizie. Quella sera si era recato a Divonne-les-Bains (Francia), al confine con la Svizzera, dove il suo cellulare è stato agganciato per l'ultima volta e la sua auto, una Peugeot 306, è sparita. La donna ha confessato di averlo colpito con due coltellate durante un rapporto sadomaso. Colpi inferti al collo, secondo l'autopsia svolta ad Aosta dal medico legale Roberto Testi. Dopo che il cellulare della vittima si è spento, sono iniziati i prelevamenti con la sua carta di credito, fatti da una persona con il volto coperto. Spostamenti che corrispondono, secondo gli investigatori, a quelli registrati dal telefonino di Anaelle. A casa della giovane, a Saint Genis Pouilly (Francia), sono state trovate tracce di sangue sotto la pittura, che è data di recente.
Le analisi del dna dovranno confermare che il corpo trovato semibruciato appartenga all'informatico di Lione. Nel frattempo gli inquirenti francesi non indagano soltanto per omicidio, ma per sequestro di persona seguito da omicidio, ipotesi di reato a carico di una 'banda organizzata'.