Il generale al centro di un polverone per le parole giudicate discriminatorie pubblicate nel suo libro parla a "Morning News": "Crosetto? Non l'ho sentito"
"Non ho sentito il ministro Crosetto, non è tenuto a chiamarmi. Ho visto le sue dichiarazioni sui giornali e a quelle mi attengo". Lo ha detto il generale Roberto Vannacci, ospite della trasmissione "Morning News" Canale 5, dopo le polemiche dei giorni scorsi per le sue frasi contro gay, femministe e migranti contenute in un libro autoprodotto.
Nel corso del suo intervento, Vannacci ha tenuto a precisare di non aver ricevuto per il momento nessuna comunicazione: "Non conosco il provvedimento che il ministro ha aperto nei miei confronti perché non mi è stato ancora notificato", e ha aggiunto: "Non sono stato rimosso dal mio incarico, non sono stato destituito, bensì sono stato avvicendato. L'avvicendamento è avvenuto la scorsa notte a mezzanotte, ora c'è una nuova persona che ricopre l'incarico che avevo all'Istituto geografico di Firenze. Qualora mi fosse notificato un provvedimento disciplinare, mi sento di dire che non mi colpevolizza affatto. L'avvio di un procedimento è un'indagine che serve a verificare se determinati fatti sono stati commessi o non commessi".
Vannacci ha parlato anche delle frasi sui gay espresse nel suo libro: "Non ho detto che queste frasi siano il pensiero della maggior parte delle persone, lo hanno detto altri - ha spiegato Vannacci -. In seguito, in riferimento alla discussa frase della normalità c'è stata una blogger che non conoscevo e che ringrazio che ha fatto un'analisi testuale di quello che ho detto. La normalità, infatti, era da intendersi come consuetudine. Nel libro spiego che, in base a una statistica, dell'istituto nazionale di statistica inglese spiegava che la popolazione eterosessuale rappresenta il 97% della popolazione totale. Quindi l'essere non eteressuale è racchiuso in una minoranza".
Il militare ritiene di non essere venuto meno ai valori della divisa: "Io rivendico la diversità - ha spiegato -, le persone non sono tutte uguali: sono uguali nella dignità e non nelle loro caratteristiche. Non sono stato offensivo e discriminatorio nei confronti di nessuno. Sfido chiunque a trovare parole offensive. Ho espresso opinioni lecite, argomentabili e discutibili. Non ho infranto nessun articolo della Costituzione. Non ho detto che gli omosessuali sono da mettere in un ghetto. Sono stato al comando anche di omosessuali, se fossi stato discriminatorio nelle mie azioni di comando, invito chiunque a denunciarmi. Sono sicuro di non ricevere nessuna segnalazione in questo senso, perché non l'ho mai fatto. Per primo mi sono definito un "anormale", se qualcuno mi definisce "normale" mi offendo quasi".
E sulla disparità di genere: "La differenza tra uomo e donna è fisiologica - ha detto -, e menomale che sia così. Quando mi rivolgo ai miei soldati, non faccio differenze tra uomini e donne. Dal momento che si comportano come soldati, sono uguali. Nel mio reggimento di incursori non ci sono state donne perché, finora, nessuna donna ha superato i test per diventare incursore. Qualora succedesse, ben vengano le donne negli incursori". Infine, sulle voci di una proposta di Forza Nuova che gli avrebbe proposto una candidatura a Monza, Vannacci ha concluso: "Il mio ingresso in politica? Sono un militare per il momento".