Le forze dell'ordine erano intervenute per fermare due ragazzi che dopo essere andati in escandescenze all'interno di un fast food bloccavano le auto in transito lanciando bottiglie
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Una rivolta di piazza contro la polizia si è verificata venerdì sera, a Busto Arsizio (Varese). Le volanti sono intervenute in piazza Garibaldi per bloccare due giovani che, dopo essere usciti da un fast food all'interno del quale avevano dato in escandescenze infastidendo i clienti, stavano cercando di fermare le auto in transito lanciando bottiglie, insultando e minacciando i conducenti. All'arrivo dei poliziotti un gruppo di 30, forse 40 giovani, per la maggior parte stranieri, si è radunato e si è frapposto tra gli agenti e le due persone che la polizia intendeva identificare. Sono così iniziati cori contro la polizia, il governo e l'Italia. La situazione ha impedito ai poliziotti presenti di intervenire nell'immediato.
I giovani, per la maggior parte di origine nordafricana, hanno urlato anche cori per Ramy, il 19enne morto a novembre a Milano durante un inseguimento dei carabinieri. I due extracomunitari che stavano danneggiando il fast food sono stati comunque identificati e denunciati per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Al vaglio della polizia le immagini delle telecamere di videosorveglianza per identificare quante più persone possibile e adottare gli eventuali provvedimenti.
A commentare la vicenda il capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. "I fatti verificatisi ieri sera nel centro di Busto Arsizio, dove decine di giovani stranieri hanno impedito alla polizia di fermare due scalmanati ubriachi fuori controllo insultando le forze dell'ordine, il governo e Giorgia Meloni, sono di una gravità assoluta - sottolinea Fidanza -. È l'ennesimo segnale che la 'follia maranza' ha oltrepassato il segno e che questi giovani immigrati di seconda generazione si sentono ormai al di sopra dello Stato e di qualsiasi legge. Di fronte a chi disprezza le nostre regole e la nostra civiltà non c'è integrazione che tenga, serve il pugno duro da parte di tutte le istituzioni, magistratura compresa. La mia solidarietà alle forze dell'ordine, che hanno saputo gestire con calma una situazione critica, assicurando poco dopo alla giustizia i due scalmanati, al Sindaco Emanuele Antonelli e con lui a tutta la cittadinanza di Busto Arsizio e naturalmente a Giorgia Meloni, fatta bersaglio di insulti perché non si piega alla dittatura di queste minoranze".