Il Papa ha accettato la "rinuncia" del prelato che ha lasciato il suo incarico presso la Congregazione delle Cause dei Santi. L'Espresso: "Investimenti offshore e finanziamenti nelle mani del fratello Tonino"
Il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, si è dimesso dalla carica e ha rinunciato al cardinalato. Era finito al centro dell'inchiesta sull'immobile di lusso acquistato dal Vaticano a Londra. Papa Francesco ha accettato la "rinuncia dalla carica" del prelato. La decisione del Pontefice è stata comunicata nella serata di giovedì dallo stesso Bergoglio a Becciu.
E' la prima volta da quando Bergoglio è Pontefice che un porporato di Curia rinunci, oltre all'incarico nel proprio Dicastero, ai "diritti" connessi al cardinalato. Becciu era finito al centro dell'inchiesta sull'immobile di lusso acquistato dal Vaticano a Londra, per un valore di oltre 200 milioni di euro, quando era sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede. Le indagini avevano portato al sequestro di computer e documenti presso gli uffici della Segreteria di Stato e dell'Aif, e alla sospensione di cinque funzionari, tra cui il direttore dell'Aif Tommaso Di Ruzza e monsignor Mauro Carlino, segretario dello stesso Becciu.
Alle accuse, Becciu aveva sempre risposto dicendo che qualcuno aveva "approfittato della situazione". Aveva però anche detto che neanche un penny dell'Obolo di San Pietro era stato usato per l'acquisto dell'immobile e che il palazzo si era "molto rivalutato dopo la Brexit", sostenendo fosse stato un buon investimento per il Vaticano. Aveva infine rivelato di non essere personalmente indagato essendo stato autorizzato a procedere dai suoi superiori.
Gli investimenti nei paradisi fiscali Parole smentite da un'inchiesta de l'Espresso, che parla di un uso improprio dei soldi dell'Obolo di San Pietro, il fondo raccolto per le opere di aiuto ai poveri. Secondo il settimanale, c'era "un vero e proprio metodo che ha contraddistinto la Segreteria di Stato sotto la direzione del cardinale Angelo Becciu". L'allora monsignor Becciu aveva affidato "l'intera cassa vaticana al finanziere Enrico Crasso, ex Credit Suisse", il quale "ha indirizzato gli investimenti vaticani verso fondi speculativi con sede in paradisi fiscali".
I soldi al fratello Tonino Inoltre, da sostituto della segreteria di stato, Becciu "avrebbe chiesto e ottenuto per ben due volte dalla Conferenza Episcopale Italiane e una volta dall'Obolo di San Pietro un finanziamento a fondo perduto in favore della cooperativa Spes, braccio operativo della Caritas di Ozieri, provincia di Sassari, di cui titolare e rappresentante legale e' il fratello Tonino".