per la carenza di sacerdoti

Vaticano: i fedeli laici potranno celebrare nozze e battesimi in via eccezionale

Scompare il "tariffario" delle messe: ai fedeli si chiedono solo donazioni libere

20 Lug 2020 - 19:41

Anche i fedeli laici potranno celebrare i battesimi, i funerali e i matrimoni, in via "eccezionale", a causa della carenza dei sacerdoti. Lo prevede il Vaticano nell'Istruzione sulle parrocchie, secondo cui "il vescovo potrà affidare ufficialmente alcuni incarichi ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici, sotto la guida e la responsabilità del parroco". Scompare poi il "tariffario "delle messe: dai fedeli solo offerte.

Inoltre potranno "presiedere la Liturgia della Parola, là dove non si può celebrare la Messa per mancanza di sacerdoti". "Non potranno invece in alcun caso tenere l'omelia durante la celebrazione dell'Eucaristia. 

Tra le novità anche un richiamo ai parroci affinché coinvolgano nell'organizzazione delle attività anche i non battezzati. Il Vaticano invece frena sulla possibilità che laici, singoli o in gruppi, diventino parroci in senso stretto. Il ruolo sarà sempre assegnato ad un sacerdote e, nel caso di impossibilità di averne uno a tempo pieno, a sovraintendere alla vita della parrocchia ci sarà comunque un presbitero a coordinare su delega del vescovo. Una indicazione che mette un'ipoteca su alcune esperienze in corso, soprattutto nel mondo tedesco.  Previsti poi i parroci anche a tempo determinato.

Per messe solo donazioni libere, no a "tasse" Il nodo delle offerte è stato più volte sollevato: dalle messe in suffragio a quelle per i matrimoni, in alcune parrocchie vige una sorta di "tariffario": non sarà più possibile. La messa e i sacramenti non possono comportare "un prezzo da pagare, una tassa da esigere", non si può "dare l'impressione che la celebrazione dei sacramenti, soprattutto la Santissima Eucaristia, e le altre azioni ministeriali possano essere soggette a tariffari", sottolinea il documento del Vaticano.

Il parroco comunque è tenuto "a formare i fedeli, affinché ogni membro della comunità si senta responsabilmente e direttamente coinvolto nel sovvenire ai bisogni della Chiesa", aggiunge la Santa Sede.

Ci sono poi nell'ampio documento le norme che riguardano la soppressione e la fusione di parrocchie, nonché il funzionamento degli organismi interni come i Consigli pastorali o quelli per gli affari economici. Tutto per rispondere a quella "Chiesa in uscita" cara a Papa Francesco e, anche dopo l'esperienza digitale legata al lockdown, non più comprimibile in una logica territoriale. 

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