"Ieri fino all 6:02 mi sentivo amico del Papa, fedele esecutore del Papa, ora il Papa ora dice che non ha più fiducia in me". "Io invece rinnovo la mia fiducia al Santo Padre", ha commentato il porporato
© Ansa
"E' un po' strana la cosa, in altri momenti mi ero trovato per parlare di altre cose, non di me, mi sento un po' stralunato. Ieri fino alle 6:02 mi sentivo amico del Papa, fedele esecutore del Papa". Lo ha affermato il card. Angelo Becciu aggiungendo: "Il Papa ora dice che non ha più fiducia in me perché gli è venuta la segnalazione dei magistrati che io avrei commesso atti di peculato".
"Rinnovo la mia fiducia al Santo Padre. Diventando cardinale ho promesso di dare la vita per la Chiesa e per il Papa. Oggi rinnovo la mia fiducia"., ha detto ancora Becciu parlando ai giornalisti.
Entrando nello specifico nella vicenda, il porporato ha affermato: "Mi sembra strano essere accusato di questo. Quei 100mila euro, è vero, li ho destinati alla Caritas. E' nella discrezione del Sostituto destinare delle somme che sono in un fondo particolare destinato alla Caritas, a sostenere varie opere. In 7-8 anni non avevo mai fatto un'opera di sostegno per la Sardegna".
So che nella mia diocesi c'è un'emergenza soprattutto per la disoccupazione, ho voluto destinare quei 100mila euro alla Caritas", "quei soldi sono ancora lì, non so perché sono accusato di peculato". Becciu ha infine spiegato che i soldi non sono transitati dalla Caritas alla cooperativa gestita dal fratello che collabora con la Caritas di Ozieri.